Premio Biella Letteratura e Industria: proclamati i finalisti. Il video
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In occasione di un evento digitale aperto a stampa e pubblico, alla presenza di Paolo Piana, Presidente del Premio Biella Letteratura e Industria, di Pier Francesco Gasparetto, presidente della Giuria Tecnica e del sindaco di Biella Claudio Corradino, sono stati annunciati i nomi dei cinque finalisti del Premio Biella Letteratura e Industria XIX edizione, quest’anno dedicato alla saggistica.
La scelta di confermare l’organizzazione del Premio nonostante la grave emergenza sanitaria è stata un atto dovuto; la natura stessa del Premio, che è nato per cogliere le trasformazioni in atto dal punto di vista economico e sociale, con lo sguardo focalizzato sulla Cultura d’Impresa, ha imposto di non fermarsi. La presenza del sindaco Corradino è stata l’occasione per un altro importante annuncio. Il Premio Biella Letteratura e Industria dal 2020 rientra nelle iniziative di Biella Città Creativa Unesco.
«Mai come in questo contesto, in un avvio di 2020 scosso dal lockdown e dal diffondersi del Coronavirus, diventa fondamentale raccontare la nostra identità e analizzare in profondità come reagisce e si rinnova il mondo industriale del Paese e delle realtà che lo circondano. A tal proposito, a partire dal 2001, il Premio Biella Letteratura Industria ben si è contraddistinto in questa direzione: raccontando attraverso la narrativa e la saggistica esempi eccellenti di imprenditorialità, di industrie in costante movimento e di conseguenza di una società italiana in trasformazione. Quest’anno l’annuncio della cinquina finalista non si potrà come da tradizione svolgere al Salone Internazionale del Libro di Torino, ma attraverso l’ausilio dei media innovativi sono convinto che questa potrà diventare un’opportunità per raggiungere una maggiore platea» ha detto il sindaco di Biella Claudio Corradino.
Anche per questa edizione il Premio rientra nel calendario della Settimana della Cultura di Impresa, manifestazione nazionale promossa da Confindustria.
Cinque saggi, scelti tra trentacinque opere selezionate, che concorreranno per un premio del valore di 6mila euro, che sarà consegnato durante la cerimonia conclusiva, in programma in novembre 2020 presso l’Auditorium di Città Studi di Biella. In quell’occasione saranno consegnati anche il premio Giuria dei Lettori e il premio Lions Bugella Civitas per la Migliore recensione. Confermato anche il Premio Concorso per le Scuole quest’ anno intitolato “Una domanda per autore”. Gli studenti saranno invitati a formulare una domanda da rivolgere a uno dei finalisti dell’edizione 2020 del Premio Biella Letteratura e Industria e dunque a interagire con loro.
«Il Premio Biella Letteratura e Industria non si ferma. Non è stato facile mantenere la piena attività del Premio in quest’anno così travagliato ma abbiamo voluto testimoniare la nostra devozione a quegli autori che si dedicano ad un tema, l’industria e l’economia, così importante, ancor più in chiave di ripresa economica che sarà indispensabile dopo questa crisi epocale» ha detto Paolo Piana, il presidente del Premio Biella Letteratura e Industria.
I finalisti
Michele Ainis, con Demofollia. La Repubblica dei paradossi (La nave di Teseo) scrive un saggio lucido e sferzante che mette in luce tutte le incongruenze, i cortocircuiti, le manchevolezze e i paradossi di un sistema democratico che, per essere rimesso in sesto, va prima analizzato e compreso.
Maria Paola Merloni, con Oggi è già domani. Vittorio Merloni vita di un imprenditore (Marsilio) racconta la storia del padre e della sua azienda, una testimonianza viva, un modello di ispirazione per il coraggio delle scelte, la passione per il lavoro, la responsabilità verso il bene collettivo.
Adriano Prosperi, con Un volgo disperso. Contadini d’Italia nell’Ottocento(Einaudi) descrive la subalternità della realtà contadina nella storia europea dei secoli scorsi e racconta di una classe cancellata dalla cultura dominante, rappresentata attraverso inchieste, statistiche e topografie sanitarie.
Luca Ricolfi, con La società signorile di massa (La nave di Teseo) introduce una nuova, forse definitiva, categoria interpretativa, che scardina le idee correnti sulla società in cui viviamo.
Salvatore Romeo, con L’acciaio in fumo. L’Ilva di Taranto dal 1945 a oggi.(Donzelli) ripercorre una vicenda in cui storia economica e storia d’impresa, storia urbana e storia ambientale, storia politica e storia sociale si intrecciano facendo emergere il racconto di una città e della sua interazione con la fabbrica.
«Un’ottima edizione del premio, direi. Con una cinquina dove ogni autore, da un suo ambito e da una sua angolazione, guarda al mondo dell’economia come a forza propulsiva della società, passando dallo sguardo rivelatore sull’Italia di oggi del noto sociologo a quello del noto costituzionalista, dalla storia e lezione di vita e di lavoro di un grande imprenditore alle istanza di una realtà contadina da troppo tempo disattese, alla rivisitazione, infine, di un grande e complesso dramma nel mondo siderurgico. Una qualificante pluralità di voci per una cruciale pluralità di temi, che volerne di più?» ha spiegato Pier Francesco Gasparetto, presidente di giuria del Premio Biella Letteratura e Industria.
La Giuria, presieduta dallo scrittore Pier Francesco Gasparetto, è composta da: Claudio Bermond (docente universitario), Paola Borgna (docente universitaria), Paolo Bricco (giornalista e saggista), Loredana Lipperini (scrittrice, giornalista e conduttrice radiofonica), Giuseppe Lupo (saggista e scrittore), Sergio Pent(scrittore), Alberto Sinigaglia (giornalista) e Tiziano Toracca (docente universitario) ha assegnato un Premio Speciale a Giulio Tremonti con Le tre profezie. Appunti per il futuro Solferino Libri
Il Premio Biella Letteratura e Industria, presieduto da Paolo Piana, rappresenta un unicum in Italia perché ricerca e premia opere che uniscono l’indagine sul mondo industriale all’istanza letteraria, e che si pongono specificamente l’obiettivo di raccontare modelli di trasformazione della società italiana con riferimento generale alla realtà socioeconomica e alla cultura dell’impegno, del rischio di impresa, dei valori come l’imprenditorialità.
Il Premio è destinato a un’opera di autore italiano o straniero in traduzione italiana, e ad anni alterni premia opere di Narrativa o Saggistica.
In questa edizione 2020 il premio viene assegnato ad un’opera di saggistica pubblicata tra il 1° gennaio 2018 e il 31 dicembre 2019.
All’autore dell’opera vincitrice verrà assegnato un premio di Euro 6.000, mentre ai quattro finalisti un premio di Euro 1.000.
Confermati gli appuntamenti previsti per l’autunno con gli autori a Città Studi Biella il 17 ottobre e la Cerimonia di premiazione il 21 novembre.
Il “Premio Biella Letteratura e Industria”, è promosso e finanziato da Città Studi Biella con il supporto della Fondazione Cassa di Risparmio di Biella e del Comune di Biella, nell’ambito delle iniziative di Biella Città Creativa dell’Unesco. Collaborano al Premio l’Associazione l’Uomo e l’Arte, Teatrando, la compagnia Carovana e la Società Dante Alighieri. Dal 2016 il Premio ha come partner i Rotary Club del Biellese e, dal 2019, il Lions Bugella Civitas. Il Premio è sponsorizzato dalla ditta Lauretana, dalla società di servizi Yukon, dalla società di comunicazione OrangePix, dall’azienda tessile Vitale Barberis Canonico e dal Banco Bpm.
Il concorso, giunto alla sua diciannovesima edizione, ha avuto come vincitori nelle passate edizioni: Giorgio Bocca con “Il secolo sbagliato”, Mondadori (2001); Giorgio Soavi con “Adriano Olivetti: una sorpresa italiana”, Rizzoli (2002); Ermanno Rea con “La Dismissione”, Rizzoli (2003); Alessandro Zaccuri con “Milano, la città di nessuno”, L’ancora del Mediterraneo (2004); Raffaele Nigro con “Malvarosa”, Rizzoli (2005); Aldo Gianolio con “Teste quadre”, Aliberti (2007); Giorgio Boatticon “Bolidi. Quando gli italiani incontrarono le prime automobili”, Mondadori (2008); Goffredo Buccini con “La fabbrica delle donne”, Mondadori (2009); Antonio Calabrò con “Orgoglio industriale”, Mondadori (2010); Edoardo Nesi con “Storia della mia gente”, Bompiani (2011); Imma Forino, con “Uffici”, Einaudi (2012); Paolo Barbaro con “L'ingegnere, una vita”, Marsilio (2013), Sandro Gerbi "Giovanni Enriques. Dalla Olivetti alla Zanichelli" Hoepli (2014); Alessandro Perissinotto con “Coordinate d’Oriente”, Piemme (2015), Paolo Bricco con "L'Olivetti dell'ingegnere (1978-1996)", Il Mulino (2016), Romolo Bugaro con "Effetto domino", Einaudi (2017), Marco Revelli con “Non ti riconosco. Viaggio eretico nell’Italia che cambia”, Einaudi (2018). Nell'edizione 2019 il premio è stato assegnato a Giorgio Falco per l'opera "Ipotesi di una sconfitta" (Einaudi).
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