Ronco, addio a Maria, che amava
la famiglia e... l’aritmetica

Morta a 93 anni la mamma dell’ex vicesindaco Mario Alberto Clerico. È stata una delle prime donne in Italia a iscriversi alla facoltà di Matematica

La comunità di Ronco partecipa al dolore dell’ex vicesindaco e attuale consigliere Mario Alberto Clerico per la morte della mamma Maria Clerico nata Fiorina di 93 anni. Ricordando il marito Emilio e il figlio Piero, lo annunciano i figli Mario, Laura e Lucia, i nipoti e altri parenti. I funerali si sono svolti a Borgofranco d’Ivrea lunedì 5 agosto e la sua salma è stata accompagnata al tempio crematorio di Biella. Maria, originaria di Milano, di famiglia agiata, è stata una delle prime donne in Italia la cui iscrizione è stata accettata alla facoltà di Matematica. Percorso di laurea che non ha purtroppo potuto portare a termine a causa della guerra. Sfollata a Borgofranco ha conosciuto quello che poi sarebbe divenuto il suo sposo. Il marito Emilio, di famiglia di origini contadine, tornato dalla guerra, venne a Biella per prendere il diploma di perito elettrotecnico. Dal suo matrimonio con Maria nacquero quattro figli di cui lei si occupò a tempo pieno non trascurando però mai l’amore per lo studio e per il confronto intellettuale. E per oltre 15 anni fu coordinatrice della biblioteca di Borgofranco, la cui amministrazione ha espresso pubblica partecipazione al dolore per la perdita della donna, in segno della stima per il suo impegno a favore della comunità.

«Cercando negli archivi della scuola che mio padre ha frequentato a Biella» dice Mario Alberto Clerico «ho ritrovato i documenti del suo diploma. Ricordo inoltre che la famiglia Fiorina di mia madre ha avuto uno stretto legame con il Biellese perché gestì, ai primi del ‘900, il famoso bar Fiorina a Oropa. Mia madre ha vissuto una vita appagante, con quattro figli e otto nipoti, dedicandosi alla cultura e all’accoglienza con particolare attenzione a chi si trovava più in difficoltà. Era una persona dalla mente molto aperta con la gioia di aver avuto una splendida famiglia che amava e da cui era molto amata. Lo testimonia il fatto che aveva già programmato nel dettaglio il suo funerale. Ed è significativo che nel suo manifesto funebre abbia voluto mettere per primo il cognome da sposata accanto al nome e poi quello da nubile. Dimostrazione di quanto fosse grande l’amore che l’aveva unita al suo sposo insieme a quello condiviso per i loro figli».

La ricordano con particolare affetto, stima e simpatia anche gli Amici della Biblioteca di Ronco, con riferimento a un breve periodo trascorso da Maria nella casa di riposo di Ronco e rammentano come da «instancabile lettrice e bibliotecaria esperta» avesse portato a raccolta, anche nella loro piccola realtà, parte della sua famiglia con l’intento di far stare bene tutti insieme.

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