Ronco, Debora Ferrero vice del sindaco Celestino Lanza

L’altro assessore è Alessandro Zanone. È subito polemica tra maggioranza e minoranza sulla Tari

A Ronco, nel consiglio d’insediamento del 20 giugno, che ha visto la designazione di Debora Ferrero come vicesindaca con delega alle politiche agricole, verde urbano, Unione Montana e comunicazione e Alessandro Zanone con delega all’urbanistica, lavori pubblici, edilizia privata, arredo e decoro urbano, edilizia cimiteriale e gestione neve, c’è stata polemica sulla Tari. «L’aumento della Tari, a cui abbiamo votato contro» dice il gruppo di minoranza di “Cambiamento per Ronco” «è stato ratificato. Con il nostro intervento, abbiamo però fatto presente all’amministrazione attuale che, secondo i dati che ci hanno fornito, l’aumento non sarà limitato al 2024, ma si renderà necessario anche nel 2025. Aspetto che era sfuggito anche a chi ha presentato il punto all’ordine del giorno. Nonostante i tagli al servizio effettuati negli scorsi anni, con la promessa del mantenimento delle tariffe, oggi ci troviamo con l’amaro risultato che ci si ritroverà a dover pagare di più per un servizio volutamente ridotto. In merito alle variazioni di bilancio le abbiamo approvate, nonostante il generale stupore per l’incapacità della giunta attuale e degli ex assessori di spiegare chiaramente la natura di questi aumenti di spesa di 19mila euro. È stato solo grazie al nostro intervento che abbiamo chiarito alla maggioranza e ai presenti che si trattava probabilmente di una variazione a favore dell’asilo e della gestione dei parchi verdi. In campagna elettorale è stato scritto che era necessaria preparazione e competenza...».

Sulla Tari così replica la maggioranza del neo sindaco Celestino Lanza: «Per la raccolta e la gestione integrata dei rifiuti il Comune di Ronco, secondo le statistiche del 2021, ha un costo pro capite più basso del 26,38% rispetto alla media regionale e del 30% inferiore rispetto alla media nazionale: 136,06 euro annui contro i 185 euro che si pagano mediamente in Piemonte e ai 194 euro che si versano in Italia. In consiglio si è ratificato il Pef per il quadriennio 2022-2025, approvato dal Cosrab ad aprile, insieme alla revisione per il biennio 2024-2025 come imposto dalla normativa e quantificata dall’Arera, l’Autorità Regolatrice a livello nazionale. La tassa rifiuti non è un’imposta su cui il comune può decidere in autonomia, ma una tassa, che per legge il comune deve determinare in funzione dello specifico servizio a cui è riferita. Nel caso della Tari, è obbligatorio coprire con il suo gettito l’intero costo del servizio. Il Comune paga a Cosrab 221.823 euro, con un “carico tariffario” di 207mila euro all’anno per il servizio di raccolta e gestione dei rifiuti e per legge è obbligato a farsi pagare dai cittadini questa cifra. Che, rispetto alle previsioni del 2022, è aumentata dell’1,35% e del 2,93% rispetto alle previsioni del 2023. L’aumento per i portafogli dei ronchesi sarà mediamente di cir11 euro in più rispetto a quanto si pagava nel 2021. Visti i tassi di inflazione di fine pandemia è un incremento molto contenuto. Nel nostro programma non è scritto che non si sarebbero ritoccate le tariffe: sarebbe stata una promessa impossibile ed è utopistico anche ridurle come invece promesso dall’altra lista».

© RIPRODUZIONE RISERVATA