Rossa e gigante: la chiocciola della Craking Art fa discutere

Spiega il sindaco: «L’arte e la bellezza sono un bene»

Polemica politica sulla posa, avvenuta nei giorni scorsi, di una chiocciola di grandi dimensioni, in plastica rigenerata, realizzata dagli artisti del collettivo Cracking Art in Piazza Comotto a Vigliano.

L’amministrazione comunale ha fatto sapere che si tratta della chiusura dell’annualità 2024 del progetto Vigliano Urban Art che ha previsto la realizzazione dei murales ispirati agli ambiti di eccellenza di Vigliano «nella convinzione che la diffusione dell’arte urbana, della bellezza e della cura dell’ambiente possa contribuire a migliorare – in maniera indiretta – la qualità della vita e il benessere dei cittadini».

Inoltre dal gruppo Vigliano in Comune, lista che appoggia il candidato sindaco Cristina Vazzoler, si afferma che l’arte «rappresenta un investimento significativo non solo dal punto di vista culturale ma anche per l’indotto economico che genera. Le attività locali, come quelle di Vigliano, che operano nei settori dell’accoglienza, del vino, della ristorazione e del commercio, possono testimoniare i benefici derivanti da eventi culturali come mostre d’arte. Questi eventi creano sinergie, attraggono visitatori e offrono nuove opportunità di visibilità e crescita economica per il territorio».

Il gruppo UniAmoci per Vigliano, che sostiene il candidato sindaco Donatella Poggi, replica: «Con deliberazione n. 172 dell’8 aprile 2024, l’amministrazione di Vigliano ha acquistato, per un importo complessivo di 12.200 euro, una chiocciola gigante rossa in plastica rigenerata. Senza permetterci di dare alcun giudizio sul valore artistico dell’opera, sicuramente significativo, vogliamo però far riflettere i cittadini su quelle che dovrebbero essere davvero le priorità: in un contesto urbano in cui molti marciapiedi e strade versano in pessime condizioni di manutenzione, le barriere architettoniche costituiscono ancora un grave problema, l’illuminazione pubblica non è sempre adeguata e alcuni servizi non raggiungono la qualità necessaria, forse 12.200 euro potevano essere spesi in maniera più utile per la qualità e il benessere della vita dei cittadini».

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