Salussola, Pozzo: «Ad Arro luce scarsa, la linea elettrica ha 50 anni»

L’ex vicesindaco e consigliere: «La sindaca Chioda non ha ancora firmato il nuovo contratto con Enel»

Nella frazione Arro di Salussola l’illuminazione pubblica ha dei problemi e funziona una sera sì e l’altra no. Anche se in qualche momento sembra essere tornata la situazione rimane comunque instabile. In alcune zone, come in via Tomaso Berutti, una via laterale di via Giuseppe Mazzini e il cimitero non sembrano esserci problemi, in altre zone l’ illuminazione è diventata un’incognita.

La sindaca Manuela Chioda, sulla pagina istituzionale, rassicura che i tecnici stanno provvedendo dove ci sono criticità, riscontrate anche a Salussola monte. In merito interviene l’ex vicesindaco e ora consigliere Valter Pozzo: «La spiegazione di questo disservizio risiede nel fatto che le linee elettriche sono quelle di circa 50 anni fa e cominciano a dare segni di cedimento. Come amministrazione comunale, fin dal 2015, ci eravamo attivati per mettere in campo la riqualificazione di tutti i 294 punti luce esistenti e abbiamo fatto tutti i necessari passaggi, compreso il riscatto dei pali di Enel per 14mila euro. Il 3 agosto del 2023 è giunto da parte di Enerbit, con cui è in itinere il progetto di riqualificazione, il contratto firmato. Con il quale avrebbero dovuto iniziare i lavori. Ma nonostante le mie insistenze, anche in consiglio, la sindaca Manuela Chioda non ha voluto firmare ancora il contratto, adducendo di voler ottenere ulteriori chiarimenti o magari anche un’ulteriore rinegoziazione dei costi. Cosa quest’ultima non probabile visto che il progetto era stato concordato e, se fosse stato realizzato avremmo già cominciato a godere dei benefici del risparmio che, per quanto concerne gli indicatori, si attesta inizialmente sul 30% ed è presumibilmente destinato ad aumentare nel lungo periodo».

Prosegue Pozzo: «Dopo le mie dimissioni da vice sindaco a novembre 2023, la situazione non è cambiata. A febbraio di quest’anno ho formulato un’interrogazione sulla questione, ma a tutt’oggi tutto continua a tacere. Inoltre avevo proposto a Enerbit, visto che abbiamo usufruito della progettazione gratuita, di inserire nel pacchetto la sostituzione delle due torri faro sul ponte - dal momento che costano alle casse comunali 10mila euro all’anno - con lampade di nuova generazione e punti luce a led. E avevo anche proposto un preventivo per la sostituzione di sette o otto lampade sulla statale con quelle di nuova generazione. Chiaramente ci sarebbero stati costi aggiuntivi, ma ben superiore sarebbe il costo della sostituzione di ogni singola luce al di fuori del pacchetto Enerbit. Bisogna ricordare che con Enerbit il pagamento dell’opera viene dilazionato in nove anni, mentre se si sostituisce ogni singola lampada occorre pagare, nei tempi stabiliti dalle regole della fatturazione. Nella situazione in cui ci si trova ora, e l’esempio di Arro fa scuola, si continua a erodere avanzo libero, e quindi soldi pubblici, per far fronte alle spese di energia. Spese che sono lievitate per tutti in questi ultimi anni e che, a maggior ragione, sono ingenti proprio a causa degli impianti di illuminazione vecchi. Il che comporta un aggravio di costi per il comune, che sono destinati ad aumentare dal momento che il contratto è sospeso e l’illuminazione pubblica inizia a cedere».

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