Scuola: le riforme in partenza
da settembre

Iniziative del Ministero . Dal divieto dei cellulari in classe al “Capolavoro” portato alla maturità. La preside Raffaella Miori: «Da capire come affrontare i 4 anni + 2 di Its»

Tra pochi giorni inizierà il nuovo anno scolastico. Oltre alle solite questioni che riguardano le nomine del personale dirigente (che a Biella sono state già risolte) e quelle dei supplenti, quest’anno a destare curiosità e discussione sono le novità introdotte dal Ministero dell’Istruzione e del Merito, che contribuiranno a cambiare molte abitudini degli oltre 8 milioni di alunni italiani di scuola statale e paritaria.

Le innovazioni avviate o programmate sono davvero numerose: alcune saranno effettivamente realtà da quest’anno,mentre altre necessitano di maggiore tempo, se non altro per le norme attuative. Alcune novità partiranno subito: alcune avranno un impatto diretto sull’attività in classe mentre altre sono di carattere organizzativo.

La nuova educazione civica

La nuova Educazione civica, avrà al centro il concetto di Patria: a partire da quest’anno, gli insegnanti dovranno mettere in atto le nuove linee guida per l’insegnamento della materia.

In particolare, sarà evidenziato il nesso tra senso civico e sentimento di appartenenza alla comunità nazionale definita Patria, concetto espressamente richiamato e valorizzato dalla Costituzione.

Inoltre, la valorizzazione dei territori e la conoscenza delle culture e delle storie locali promuovono, secondo il Ministero dell’istruzione e del merito, una più completa e autentica consapevolezza della cultura e della storia italiana.

No agli smartphone in classe

Ai 4 milioni e mezzo di alunni del primo ciclo delle scuole statali, dall’infanzia alla secondaria di I grado, il ministro Valditara ha posto il divieto tassativo di utilizzare il cellulare in classe, anche per scopi didattici ed educativi. La circolare specifica che le scuole medie dovranno prevedere sanzioni disciplinari per gli alunni sorpresi con il cellulare in mano all’interno della classe.

«Nella nostra scuola, ben prima di queste disposizioni ufficiali, per tutti vale l’obbligo di depositare il telefono in appositi spazi. Si tratta di una forma di rispetto: l’abbiamo sempre fatto e continueremo così» spiega ad esempio la preside dell’Istituto Bona Raffaella Miori.

Il ”Capolavoro”: una carta in più per la maturità 2025

I maturandi a partire da quest’anno avranno l’opportunità di presentare all’esame un prodotto che considerino la loro opera migliore o quella maggiormente rappresentativa del percorso compiuto durante il ciclo scolastico. «Un progetto particolare, un’idea che metta in luce il talento dei giovani maturandi è certamente una bella carta da giocare al colloquio. Ma a patto che la presentazione del “capolavoro” non sia un obbligo e come tale diventi un’incombenza in più, da portare anche se non ha grande spessore» commenta la preside Miori.

Quattro + due, a regime la riforma dei Tecnici e Professionali

Con l’anno scolastico 2024-25 parte la sperimentazione del modello cosiddetto 4+2, che nel frattempo a fine luglio è diventato legge entrando in ordinamento. Gli studenti dei percorsi quadriennali potranno accedere direttamente ai corsi degli ITS Academy. In alternativa, il percorso quadriennale conferisce un titolo di studio spendibile nel mondo del lavoro al pari di un diploma quinquennale e consente di iscriversi all’Università. «Non prendiamo parte alla fase sperimentale perché non vorrei che ridurre i 5 anni di ciclo normale in 4 si trasformasse in una compressione in minor tempo degli stessi programmi. Certo sono tra i sostenitori del 4+2: alcuni percorsi del Bona trovano perfetto completamento nei due anni di Its in partenza anche a Biella. Attendiamo i decreti attuativi per meglio comprendere quali saranno le indicazioni per questa rivoluzione». Il modello 4+2 tenta di correggere il mancato incontro tra le competenze richieste e quelle “formate” prevedendo un apporto diretto del mondo delle imprese alla definizione dei percorsi e delle competenze pratiche degli studenti a livello dell’istruzione secondaria e a quello del biennio di ITS (Istituti Tecnici Superiori) che lo completa.

Voto di condotta,
giudizi sintetici e lezioni
di italiano per stranieri

Tra le riforme di cui si è parlato molto, ma per le quali bisognerà aspettare l’anno scolastico 2025-26 c’è quella che riguarda il voto di condotta, con la bocciatura se sotto il 6. Nella scuola secondaria di I grado la valutazione del comportamento continuerà ad essere espressa collegialmente dai docenti attraverso un giudizio sintetico; soltanto dal prossimo anno sarà espressa con voto in decimi e farà media.

Nella secondaria di II grado, la valutazione del comportamento dal prossimo anno scolastico inciderà sui crediti per l’ammissione all’esame di Stato.

Slittano anche i giudizi sintetici nella primaria e le lezioni extra di italiano per gli alunni stranieri appena arrivati o con scarse competenze linguistiche di base.

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