Se il viaggio è nel Dna: la famiglia Zanone
cittadina del mondo

Prima Roberto, poi il figlio Carlo hanno vissuto a lungo tra Africa, Thailandia e Laos. Ora le nipoti Jessica e Giorgia lavorano in Canada

Anche Masserano ha una storia di emigrazione tutta da raccontare. Parliamo della famiglia Zanone, di papà Roberto e di suo figlio Carlo, che in momenti diversi hanno trascorso alcuni anni della loro vita nel continente africano per lavoro. Masseranesi doc, hanno trasmesso alle figlie di Carlo la voglia di viaggiare e di fare nuove esperienze in giro per il mondo. Oggi, infatti, Jessica e Giorgia vivono e lavorano nella città di Vancouver, in Canada, dove sono occupate rispettivamente nel settore navale e nella ristorazione con brillanti risultati.

Roberto e Carlo, invece, sono tornati a vivere in paese. Dove non mancano di sfogliare il dolce libro dei ricordi e di narrare ad amici e parenti ciò che hanno vissuto.

«Mio padre ha 88 anni ed è stato in Burundi per circa tre anni – spiega Carlo Zanone – tra la fine degli anni 50 e 60. Io sono nato lì nel 1961 quando mia madre lo ha raggiunto. Lui si occupava di scavi per imprese edili e nel settore delle costruzioni ma ad un certo punto a causa della guerra civile tra Hutu e Tutsi ci hanno imbarcati per tornare a casa. Lui non ha smesso di viaggiare: è stato in Pakistan, Thailandia, Cambogia e Laos, poi in Camerun per altri cinque anni. Prima di andare in pensione ha lavorato anche in Libia, nei pressi dei palazzi del Governo del Colonnello Gheddafi, e poi in Sudan. Vista la sua esperienza, un amico lo ha richiamato per altri due anni in Tanzania, dove si occupava della logistica e del movimento terra dei futuri villaggi turistici della Francorosso».

Una vita in giro per il mondo prima di tornare nella ’sua’ Masserano: «Racconta ancora oggi molte storie degli anni passati all’estero e, in particolare, in Africa. Gli è rimasto nel cuore un campo in cui erano stati fatti degli interventi per portare l’acqua. Al mattino, capitava di trovare elefanti, gorilla e leoni che si abbeveravano. Era davvero emozionante».

E poi c’è Carlo, che oggi ha 63 anni, e che di Africa se ne intende: «Ho lavorato per una decina d’anni in Algeria nell’ambito geologico intorno agli anni 80. Poi sono stato in Gabon, Botswana, Madagascar ed Etiopia. Siamo decisamente una famiglia cosmopolita con tre generazioni di viaggiatori. Sono esperienze che ti fanno maturare più in fretta, anche se poi per ragioni famigliari ti devi fermare. Il mio ricordo più intenso è proprio rivolto all’Algeria, un Paese che ha delle spiagge stupende e poco frequentate e ovviamente un deserto mozzafiato».

Carlo Zanone conosce bene Masserano: «Qui ho avuto dieci anni di esperienza nell’amministrazione comunale mentre papà raccontava la sua storia nelle scuole. Per me il paese è tutto. Ma il ’Mal d’Africa’ resterà sempre con noi».

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