Si commemora il carabiniere Azzolin
Morì nel 1945 cercando di salvare tre bambine e la loro nonna
«Per la prima volta, domani, verrà ricordato il sacrificio di un carabiniere, ucciso da una bomba tedesca a Pratrivero mentre cercava di salvare tre bimbe con la nonna». È con orgoglio e un po’ di commozione che il presidente dell’Anc (Associazione Nazionale Carabinieri) di Valdilana Giovanni Sanna annuncia la commemorazione sabato alle 10,30 davanti alla piccola edicola di Pratrivero del carabiniere Urbano Battista Azzolin, allora appena trentacinquenne.
Il ricordo, con deposizione di fiori davanti alla cappelletta, è promossa insieme all’Anc, dal Comune di Valdilana e dall’Anpi.
Il ricordo della figlia
Da Sagliano, dove abita, domani dovrebbe arrivare a Pratrivero anche la figlia del carabiniere ucciso il 1° gennaio del 1945 sul sentiero che porta a Cereie, Erminia Azzolin, che allora aveva appena 10 anni, che oggi ne ha 88, ma che non ha dimenticato l’orrore della guerra e il dolore per la perdita del padre. Racconta Erminia: «Noi abitavamo a Cereie e quel 1° gennaio 1945 papà aveva raggiunto a Pratrivero per una partita a carte i suoi compagni di lavoro, Bertuzzi di Ponzone e Munari di Vaudano. Facevano le guardie notturne in un magazzino-deposito della ditta Giletti. Quando arrivarono gli aerei, tutti si portarono all’esterno, pensando che gli alleati lanciassero pacchi viveri, come era successo qualche giorno prima a Baltigati, ma ben presto capirono che era ben altra cosa. Il mio papà salutò in fretta gli amici e si avviò per il sentiero che porta a Cereie. Arrivato all’incrocio, gli aerei cominciarono a mitragliare e la gente correva cercando riparo. Il mio papà vedendo una nonna con una bambina di 3 anni in braccio che stava richiamando a sè le altre nipotine, condusse la nonna con la piccolina a ridosso di un muretto e si affrettò a prendere le sorelline, e tutti e cinque si ripararono al sicuro dai colpi della mitragliatrice, ma non al sicuro dalla bomba, unica sulle cinque sganciate, che fece questa strage».
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