Spedizione Antartica del Club Alpino e del Cnr: effettuati i primi rilievi scientifici
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Dopo la difficile traversata dello Stretto di Drake hanno potuto scendere sui ghiacci australi e hanno raccolto i primi campioni che saranno analizzati per valutare se e come le microplastiche hanno già interessato anche questi ambientiNella notte tra mercoledì e giovedì sono arrivati gli ultimi aggiornamenti dai tre alpinisti impegnati nella spedizione antartica promossa dalla sezione di Biella del Club alpino italiano e dal Centro nazionale delle Ricerche (Cnr) con il patrocinio del Club alpino centrale, della Fondazione Cassa di Risparmio di Biella e della Città di Biella. L’alpinista biellese Gian Luca Cavalli con i compagni Marcello Sanguineti e Manrico Dell’Agnola, tutti accademici del Caai, ripresisi dalla difficile traversata dello Stretto di Drake, hanno già effettuato alcuni prelievi di campioni di ghiaccio nella Two Hummock Island, un’isola di fronte alla penisola antartica. Ora si sposteranno lungo il Gerlache Strait e raggiungeranno le Bramant Island. Lì potranno finalmente arrampicare e fare altre campionature. Il materiale raccolto verrà poi analizzato dai tecnici del Cnr per rintracciare — la speranza naturalmente è di non rintracciare — particelle plastiche. Nell’esplorazioni dell’area i tre alpinisti si porteranno dietro — muovendosi con slitte trascinate da loro stessi e sci — un drone e sofisticate ottiche per effettuare riprese per un futuro documentario. Nella mail inviata tramite satellitare sono state allegate due immagini. I collegamenti purtroppo non sono ottimali e le fotografie risultano avere una bassissima risoluzione.Nella prima immagine, la cartina mostra il punto in cui ora si trovano i tre alpinisti della Antartic Expedition 2020, al largo delle Bramant Island. I tre sono arrivati lì dopo la difficile traversata su barca a vela dello Stretto di Drake. A “il Biellese” sono state inviate le altre due immagini che per difficoltà di collegamento risultano avere una bassissima risoluzione (foto Marcello Sanguineti).Il diario dell’Antartic Expedition 2020 ORA È IL MOMENTO DI SCALAREIeri abbiamo fatto alcuni prelievi di campioni di ghiaccio nella Two Hummock Island, con un tempo pessimo. Siamo rimasti ancorati due notti in una baia di fronte all'isoletta, delimitata da due ghiacciai che sembrano abbracciarla come il colonnato di Piazza San Pietro a Roma. Tutto intorno alla barca, pareti di ghiaccio e seracchi. Ora ci stiamo spostando nel Gerlache Strait, per ancorarci di fronte alla Couverville Island. Se il tempo lo permetterà, scenderemo a terra col Zodiac (una lancia, ndr.) e spostandoci con sci e slitte faremo un campo base sul ghiacciaio, per fermarci dai 3 ai 5 giorni. Abbiamo visto i pinguini e le balene, che spettacolo! Il tempo anche oggi è perturbato e piovigginoso, ma non ci ha tolto la possibilità di poter vedere due balene che si aggiravano incuriosite attorno alla barca. Con cinque o sei ore di navigazione sul canale di Gerlache Str. arriveremo sul nuovo sito di esplorazione davanti alle Brabant Island dove proveremo a scalare nella zona degli Zeiss Needles e del Dedo, posizionando prima le nostre tendine e materiali. Marcello sta ultimando la predisposizione delle provette per il successivo campionamento da prelevare sempre a varie quote della salita. Speriamo di scoprire che non ci siano inquinanti anche qui: sarebbe una tragedia trattandosi di un ecosistema fondamentale per il pianeta, in quanto regola molti meccanismi globali. Manrico e Gian Luca stanno definendo quali ottiche e macchine da ripresa portare, oltre ovviamente al drone. Il tempo stimato per la permanenza sul ghiacciaio è di quattro o cinque giorni, dopo di che faremo il punto della situazione per la prossima destinazione e proveremo a inviare nuove notizie. Un saluto.
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