Sul Biella-Novara ritardi e treni soppressi

Un’altra giornata nera per le ferrovie biellesi: colpa di un guasto a Casaleggio. Il Pmli protesta sulla mini-elettrificazione

Quattro treni cancellati, altri quattro con un ritardo che ha raggiunto i 60 minuti: è stato un martedì difficilissimo sulla tratta Biella-Novara, quella che, negli ultimi sei mesi del 2024 secondo le statistiche raccolte dai pendolari, ha un indice di puntualità inferiore al 75 per cento. Ovvero un treno su quattro arriva in ritardo, viene soppresso o si ferma prima di arrivare a destinazione. I problemi sono partiti da un «inconveniente tecnico all’altezza di Casaleggio», come ha comunicato Rfi, l’azienda che gestisce le infrastrutture ferroviarie. Tutto si è risolto intorno alle 16, ma prima i guai non sono mancati.

Intanto è del Partito marxista leninista la prima reazione all’elettrificazione parzialissima della tratta che si fermerà ad Agognate, dove c’è il polo logistico che già adesso catalizza il traffico merci. «Ciò che desta maggiore preoccupazione» dice il Pmli «è che mentre Rfi destina risorse per agevolare il traffico merci delle multinazionali, viene completamente trascurata una linea essenziale per migliaia di lavoratori e studenti pendolari. Riteniamo inaccettabile che sia il settore pubblico a farsi carico dei costi per favorire le grandi aziende».

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