Tangenziale, ponte chiuso: «Riapriamo il vecchio guado». La proposta di due ex sindaci
Sembrava di essere tornati indietro nel tempo, nei mesi che seguirono al crollo del ponte della tangenziale di Biella, nel settembre del 1993, prima che l’Anas intervenisse finalmente per ripristinarlo. In quei giorni si era ovviato, in maniera decisamente efficace per favorire il deflusso del traffico su quest’arteria così importante per il Biellese, realizzando un guado sul torrente Cervo, che aveva consentito di ridurre sensibilmente il disagio. Poi quando venne costruito il nuovo ponte si decise di non smantellare il passaggio provvisorio, per fare fronte ad eventuali problemi futuri.
Nei giorni scorsi l’Anas ha chiuso temporaneamente Corso San Maurizio per interventi di monitoraggio e controllo sul ponte. La chiusura, improvvisa, ha influito pesantemente su tutto il traffico in entrata ed in uscita dal capoluogo sollevando perplessità, critiche e preoccupazioni tra gli utenti del territorio.
Ritenendo che l’Anas a seguito delle sue ispezioni farà seguire, se necessari, interventi urgenti di manutenzione ordinaria e straordinaria, si sono mossi due ex sindaci, Gianluca Susta e Vittorio Barazzotto, a nome del partito in cui militano oggi, il terzo polo “Azione-Italia Viva”: «Chiediamo, in situazioni di emergenza, di dare esecuzione al ripristino del guado ancora esistente in modo da consentire il collegamento tra le opposte sponde del torrente» hanno scritto in un comunicato congiunto.
«Non è immaginabile oggi pensare ad un prolungato isolamento della città né tantomeno ad una frattura con i centri della pianura e delle vallate orientali del Biellese, tuttora elementi propulsivi della nostra realtà socio-economica».
Il messaggio è rivolto all’amministrazione comunale e a quella provinciale, dopo il caos che si è verificato nei giorni scorsi durante i controlli, con lunghe code di auto sia in ingresso da Biella che dal Biellese orientale. «Abbiamo provato a chiedere informazioni» spiega Barazzotto «ma nessuno sapeva bene chi avesse dato disposizione di chiudere il passaggio».
Bisogna capire se il vecchio guado sia ancora percorribile e, in caso contrario, quali siano le sue condizioni in previsione di un suo ripristino funzionale in breve tempo e con una spesa limitata: «Auspichiamo una sollecita risposta a questa preoccupazione condivisa dall’intera Provincia biellese» affermano i due ex primi cittadini.
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