Tommaso Spadaccino, il 16enne di Cossato che balla con Roberto Bolle
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«Ballare con Roberto Bolle? Una grandissima emozione». Lo dice Tommaso Spadaccino, 16 anni, di Cossato, che dall’età di 10 è allievo dell’Accademia della Scala. Il giovane si è esibito nel programma Rai dell’étoile.Tommaso Spadaccino, 16 anni, di Cossato, la danza ce l’ha nel sangue. «Quando avevo quattro anni e frequentavo un corso di teatro per bambini la mia attenzione venne attratta da un ballerino che insegnava nella stessa scuola. È come se avesse svegliato in me una vocazione. Chiesi a mamma e papà di poter cam- biare corso. E così da allora non ho più smesso di ballare». Tommaso, che da sei anni vive e studia a Mi- lano dove frequenta l’Accademia della Scala e il liceo coreutico, è reduce da una grandis- sima soddisfazione. Ha ballato, con alcuni suoi colleghi dell’Accademia, con Roberto Bolle nel programma “Danza con me” che ha incollato su Rai1 quattro milioni di spettatori. «È stata un’esperienza che non dimenticherò. Già solo essere selezionati per partecipare alla coreografia è stato un grande onore. Abbiamo fatto molte prove in Accademia e poi abbiamo registrato il balletto negli studi Rai. Bolle è stato molto professionale e ci è stato vicino incoraggiandoci». Il giovane ballerino è ancora emozionato nel raccontare anche l’incontro con il presentatore Pif e con l’attore Stefano Accorsi. «Ho imparato che esibirsi in tv è molto diverso dal teatro. Sul palco devi trovarti perfetto per quell’istante. Non si può ripetere. Per la televisione invece si prova fino allo sfinimento, fino a che non ci siano più sbavature». In questi giorni Tommaso ha potuto godere di un periodo di vacanza a casa in compagnia dei genitori. «Questa settimana si ricomincia con le lezioni per chiudere al meglio il sesto anno e poter passare a pieni voti al settimo corso». Quando è stato ammesso a dieci anni all’Accademia della Scala, il tempio della musica in Italia, Tommaso aveva dovuto superare una selezione durissima. «Eravamo in 650 e ci hanno scelto in 21. Ma gli esami non sono mai finiti. Di anno in anno abbiamo perso compagni e ne abbiamo trovati degli altri. Ho colleghi che arrivano da ogni parte del mondo e conoscere le loro culture è davvero molto interessate». Certo, nella vita di un giovane ballerino partito dalla provincia non sono tutte rose e fiori. «Momenti difficili ce ne sono stati. Non può essere facile per un bambino di 10 anni che lascia la casa e i genitori andare in un collegio in una grande città» confessa Tommaso. E difficile deve essere stato anche per mamma e papà il distacco dal proprio figlio. «Ho dei genitori meravigliosi che mi hanno sempre incoraggiato e mi sono stati sempre vicini nell’aiutarmi a realizzare il mio sogno» dice ancora il giovane cossatese. Tra due anni, terminata l’Accademia, Tommaso vede già il suo futuro in una compagnia di danza, chissà, all’estero, magari Londra, Parigi o Vienna dove un altro ballerino biellese, Davide Dato, ha conquistato il ruolo di étoile della Staatsoper e ogni primo di gennaio augura buon anno in mondovisione nelle coreografie del concerto dei Wiener philarmoniniker. «È importante non sottrarsi al sacrificio, dare costanza agli sforzi e essere anche ambiziosi» conclude Tommaso esprimendo una maturità superiore a quella della età anagrafica.
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