Questa è la storia di una situazione che potrebbe valere per mille altre sul nostro territorio e che ci deve far riflettere a lungo. Una signora non più giovane, una donna meravigliosa di 92 anni, vive a Massazza e con incredibili sforzi sta sfamando 16 gattoni, in prevalenza neri e bianchi, e si aggiusta come può per accudirli, da sola, con una casa pulita e immacolata. Ha creato rifugi caldi per la sera e nella sua casa i gatti vanno e vengono in piena serenità quasi parlando con lei. Ci ha chiesto aiuto nell’umiltà che solo le persone di questa età posseggono, ma solo perché non sa più come fare per queste creature.
«È in arrivo un’altra stagione dei cuccioli e so di sicuro che ci sono da cinque a otto gatte femmine (quattro sono tricolori perciò femmine di sicuro) alcune già gravide e non potrò più aiutarli, perciò vedrò i cuccioli morire di fame!» ha detto nel suo appello la signora.
La più piccola che ha allevato a contagocce quest’estate perché la mamma, forse senza latte, l’aveva scartata nel prato è già da noi a Gattopoli, ha sei mesi ed un po’ timida. Venerdì faremo la lastra e se non è gravida sarà sterilizzata, ma non è questo l’aiuto sufficiente per risolvere questa situazione. Occorre fare una sterilizzazione di gruppo, possibilmente anche di tutti i maschi, testarli e capire se alcuni di loro possono trovare buone famiglie amorevoli. Come aiuto immediato abbiamo già provveduto a portare cibo secco e umido così almeno per un po’ si può andare avanti. Ovviamente abbiamo interpellato già il sindaco, che si è reso disponibile a vedere se da bilancio ci sono dei fondi, ma sarà difficile trovarne, e lo capiamo, poiché la cifra per poter sistemare la situazione è alta. Per questo è importante che la popolazione si stringa accanto a questa signora e che la si aiuti. Ma è anche importante far comprendere alla cittadinanza che la sterilizzazione è il metodo più efficace di controllo delle nascite. La nostra campagna, partita ormai da mesi, con richieste di aiuto anche alla regione Piemonte, nella figura dell’assessore regionale dott.ssa Caucino, che ancora non ha ricevuto risposta, deve farci riflettere perché il controllo della popolazione felina è imprescindibile se si vuole combattere la piaga del randagismo. Non si tratta di una scelta contro natura in quanto cani e gatti non sono animali selvatici e non vivono in ambienti naturali, ma antropizzati dall’uomo.
Ma se ancora avessimo dei dubbi sulla sterilizzazione ecco perché non dobbiamo esitare: una gatta può partorire 3 volte l’anno fino a 12-14 gattini, la maggior parte dei gattini sono femmine che entro 5-6 mesi dalla nascita sono già fertili per la riproduzione. Inoltre, durante gli accoppiamenti nel territorio si diffondono virus gravi quali FIV (AIDS felina) e FELV (leucemia felina). I gatti maschi adulti non sterilizzati (di colonia o di proprietà) combattono tra loro per la riproduzione e feriscono gravemente altri maschi, anche di proprietà, e così possono diffondere FIV e FELV. Attaccano poi anche le gatte (persino quelle sterilizzate) e allo stesso modo diffondono le malattie.
Occorre poi ricordare che se un gatto randagio vi attraversa la strada mentre guidate sarà istintivo evitarlo con un alto rischio di incidente (per entrambi) ed è drammatico soccorrere un gatto in agonia dopo incidente stradale e il codice della strada impone il soccorso obbligatorio a tutti da luglio 2010, perché l’agonia dei gatti selvatici feriti può durare giorni prima di portare alla morte. I mici che si vedono morti sulle strade a volte sono gatti maschi interi, ma anche femmine gravide alla ricerca di riparo e cibo. Se un gatto investito riesce a sopravvivere, nella nostra esperienza, spesso resterà con tre zampe, o un solo occhio, o traumi fisici perenni con dolori per tutto il resto della vita, come mostrano i dati da noi raccolti.
Bisogna ridurre le nasci- te perché i gattini appena nati non si lanciano dall’auto in corsa né in tangenziale né in città, e non si abbandonano davanti alla nostra sede. Piuttosto telefonate: li abbiamo sempre accolti, ma vi preghiamo di portarli con la madre di cui hanno bisogno per sopravvivere perché i gattini neonati abbandonati senza anticorpi materni sono deboli e soggetti a grave rischio di morte. Soprattutto cari lettori, se pensate sia carino il gattino appena nato dovreste anche vedere quelli che noi volontari troviamo ciechi da herpes o in agonia. Senza dimenticare la gatta che cerca in modo vano e ansioso i suoi piccoli che le vengono sottratti d’arbitrio e che a volte subisce una morte ancora più atroce per mastite. Abbiamo trovato randagie vive, ma con feti abortiti scheletrificati nell’addome dopo decine di parti, come abbiamo trovato randagie morte di parto.
Per tutto questo la nostra asociazione si batte affinché anche i mici delle colonie vengano sterilizzati. Inoltre quando una colonia di randagi non sterilizzati diventa troppo numerosa, rarissimamente è tollerata da tutti e per quanto siano tutelati dalla legge, i gatti randagi sono anche sempre esposti al peri- colo degli intolleranti, amministrazioni locali comprese. Non dimenticate poi che un gattino nato in casa porta via la possibilità di essere adottato a un gatto chiuso da anni in gattile, ma soprattutto ricordatevi sempre che i miseri randagi abbandonati dell’estate sono la diretta responsabilità di tutti coloro (privati e associazioni) che non hanno sterilizzato le madri di quei gatti randagi in primavera.
Per interrompere la catena del dolore quindi cerchiamo di aiutare chi non può chiedere aiuto, come questi randagi, e per chi volesse aiutarci con cibo, antiparassitari, e medicinali può portarli presso la nostra sede di via Felice Piacenza 1, Biella, o contribuire trami- te aiuti economici per le sterilizzazioni con un bonifico intestato a GATTOPOLI MADE IN BIELLA O.d.V. su IBAN IT64E 06085 44750 000001000717.
EMILIO PASSERA
© RIPRODUZIONE RISERVATA