Le città UNESCO unite per dare aiuto ad un prodigio della musica e al suo Maestro
Diana è una bambina prodigio ucraina e ad appena nove anni è una stella della musica classica e suona il pianoforte con grande abilità, tecnica e passione. Purtroppo il suono del pianoforte è stato soffocato dal rumore sgradevole e stonato delle bombe e Diana ha dovuto fuggire da Kharkiv con la mamma Kristina, il papà Hocha e i suoi due fratellini, Danielle e David, per raggiungere zia Armine che risiede a Falconara Marittima.
L’assessore di Ancona, Ida Simonella, che ha seguito Diana nel suo ricongiungimento con la famiglia della zia, ha pensato subito di contattare il sindaco di Pesaro, Matteo Ricci, che aveva dedicato proprio a Kharkiv, che come Pesaro è Città Unesco della Musica, la vittoria a Capitale della Cultura 2024, al fine di trovare un modo di aiutare questa bambina così talentuosa a continuare a studiare al prestigioso conservatorio Rossini, coinvolgendo il presidente Salvatore Giordano.
Tutto è andato a buon fine e Diana sarà inserita in un programma studio con una borsa di studio presso il Conservatorio Rossini ma c’era ancora una missione da compiere: far arrivare in Italia, attraverso un apposito corridoio umanitario, il maestro di musica di Diana, Yurij Yanko, rimasto a Kharkiv senza più nulla.
Diana e il suo maestro potranno riabbracciarsi e suonare insieme il prossimo 27 aprile al Concerto per la Pace - un'orchestra per Kharkiv - ideato e promosso da Orchestra Olimpia con il sostegno del Comune di Pesaro ed Ente Concerti di Pesaro. Orchestra Olimpia risponde così all’appello di un network internazionale di artisti dedicato al M° Yurij Yanko, direttore della Kharkiv Philarmonic, ospitato come direttore per questo grande evento di solidarietà.
Mancava ancora una cosa: lo smoking per il direttore d’orchestra Yanko per il concerto per la Pace e qui entra in gioco Biella.
Racconta Barbara Greggio, assessore Unesco per il comune di Biella: «Il mio collega Daniele Vimini mi ha contattata chiedendomi un abito per il maestro della bambina che non possiede più una casa, distrutta dalla guerra in corso e quindi, essendo Biella Città Unesco per l'economia tessile d'eccellenza, ha chiesto a me di procurare un abito adatto ad un maestro d'orchestra per questo evento di solidarietà. Io mi sono rivolta a Filrus - Biella 1962 - e Luciano e Roberta Rossi hanno subito accettato di donare l'abito al maestro di Kharkiv e accompagnare Biella in questa operazione di solidarietà. L’abito è totalmente made in Biella con tessuto Vitale Barberis Canonico. Sono orgogliosa di aver consegnato lo scorso weekend l’abito al mio collega di Pesaro e sono felice per l’efficiente cooperazione fra città UNESCO, perché è proprio attraverso questo network che siamo riusciti a dare un lieto fine a questa tragica vicenda. Il cuore è sofferente per le immagini che riceviamo ogni giorno ma aver aiutato Diana, la sua famiglia e il suo maestro, suggella la forza del legame stretto che unisce le città creative UNESCO dandoci speranza nella solidarietà, nella speranza che tutto questo possa terminare il più presto possibile».
© RIPRODUZIONE RISERVATA