Vini, a Torino il confronto tra i vini biellesi e quelli di Langa. I Lessona protagonisti al Royal Nebbiolo Grape

È grazie all’intuizione di alcuni produttori di vino biellese che nasce l’opportunità di un evento come “Royal Nebbiolo Grape” che ha l’ambizione di affermare a livello della critica internazionale il vino che si produce sulle colline di Lessona.

Questo pregiato vino, quello con cui si brindò anche all’unità d’Italia, per una settimana si confronterà con i cugini nebbioli di Langhe, quelli che assumono le denominazioni più conosciute al mondo come Barolo e Barbaresco.

“Royal Nebbiolo Grape” rappresenta quindi un’opportunità per scoprire similitudini e differenze di questa grandiosa uva piemontese attraverso una Masterclass privata tenuta dagli esperti Kerin O'Keefe e Donato Lanati ed un press tour che porterà i partecipanti, per la maggior parte stranieri, a visitare le Langhe e Roero e le colline Biellesi dell’Alto Piemonte.

Le cantine partecipanti sono: per il Biellese Tenute Sella, La Badina, Villa Guelpa e Massimo Clerico, per le Langhe Massolino, Ettore Germano, Comm. G.B. Burlotto, Réva, Giacomo Fenocchio, Elio Grasso, Giuseppe Cortese, Albino Rocca, Alessandro Rivetto, Demarie, Marcarini e Sottimano.

L’appuntamento per la masterclass è a Torino, a Camera Centro italiano per la Fotografia, dalle 11 alle 13. Nel pomeriggio, alle 15, si inaugura invece la mostra del fotografo Maurizio Galimberti “Pop Instax planet wine” (articolo a fianco). Le fotografie sono state scattate in estate nelle vigne e nelle cantine che partecipano al Royal Nebbiolo Grape. La giornata di martedì sarà dedicata alle Langhe mentre alla sera la “carovana” raggiungerà il Biellese per una cena a Pollone dove gli esperti del vino saranno ospiti del ristorante stellato Il Patio. Ma sarà mercoledì il giorno clou per le Colline Biellesi. Le vigne nei loro caldi colori d’autunno con lo sfondo delle montagne innevate diventeranno un set ideale per essere immortalate in mille scatti che, c’è da giurarci, finiranno per riempire i social come instagram. In serata il vino sarà protagonista anche di una serata #Fuoriluogo con la partecipazione del vetraio Massimo Lunardon, soffiatore e artista del vetro, che creerà pezzi unici con la sua arte.



L’esperta

Kerin O’Keefe: sono innamorata di questi vini


La masterclass dei nebbioli  che si svolge lunedì a Torino sarà tenuta dall’enologa statunitense Kerin O’Keefe (nella foto sopra) che abbiamo incontrato. O’Keefe racconta che la sua passione per il vino nasce quando incontra Paolo Tenti, un vero appassionato, che sarebbe diventato suo marito. «Quando sono venuta in Italia, prima per le vacanze poi per vivere, mi ha presentato questo mondo affascinante tramite i grandi vini Italiani». Per O’Keefe la passione diventa presto una professione. «Verso la fine degli anni ’90 mi diplomo sommelier. Volevo avere questa base per capire meglio tutti gli aspetti sul vino. In quegli anni, nelle riviste americane, inglesi e anche nelle guide italiane, dominavano i vini italiani fatti con i vitigni internazionali, ed i vini ‘classici’ come Barolo, Barbaresco e Brunello fatti però per sembrare vini del Nuovo Mondo (con la fermentazione veloce e violenta oltre ad essere invecchiati in barrique nuove ad esempio). Volevo scrivere dei vini autentici fatti con vitigni autoctoni e con i metodi non invasivi, che esprimono il vitigno ed il territorio. Insomma, cose che di cui all’epoca nessuno stava scrivendo. I miei primi articoli sono usciti nel 2001 in un supplemento di Milano Finanza. Subito dopo ho iniziato a scrivere per Decanter, la principale rivista inglese sul vino, poi per le riviste americane. Anche se inizialmente ero “la voce nel deserto”rispetto ai miei colleghi ho avuto da subito un grande e positivo feedback dai lettori». Kerin scopre poi i nebbioli e se ne innamora. «Sono stata subito colpita dal Nebbiolo: per i suoi profumi di rose, ciliegie e spezie che con il tempo diventano profumi di cuoio, tabacco e goudron. E’ un vitigno che genera dei vini complessi, profumati e che non soltanto si mantengono per anni, ma che evolvono sempre. Insomma, il Nebbiolo è davvero affascinante ed imprevedibile». L’esperta per i Nebbioli dell’Alto Piemonte individua queste caratteristiche: «Il clima è più fresco, i vini sono generalmente ancora più vibranti e lineari, con più sensazioni minerali che danno un’energia intensa. Nelle annate fresche, hanno un’eleganza quasi eterea. Una differenza che si nota sempre di più è che in queste ultime annate calde e secchie, la gradazione alcolica sta aumentando in modo significativo nei vini di Langa mentre in Alto Piemonte l’alcol è più misurato». Per O’Keefe l’Alto Piemonte e il Biellese dei vini ha grandi potenzialità: «I vini dell'Alto Piemonte stanno catturando l’attenzione dei wine lovers a livello mondiale e c’è senz’altro la possibilità di far nascere un’economia legata all’enogastronomia ed al turismo, ma ci vogliono tanti investimenti. Per attirare l’enoturismo, ci vogliono alberghi e ristoranti adatti al turismo di fascia alta e medio-alta, cosa che – con pochissime eccezioni - mancano ancora in zona». Fare squadra e sinergia tra gli operatori risulta fondamentale: «soprattutto per una zona come l'Alto Piemonte che è in piena rinascita. Facendo squadra, si da forza e si porta il nome delle denominazione nel mondo, sia per la Langa che per l'Alto Piemonte. La cosa peggiore che può succedere in questo momento, soprattutto per l'Alto Piemont è che le due o tre aziende già conosciute nel mondo decidano di non fare squadra e di seguire la strada dell’individualismo».

Galleria fotografica

Una mostra itinerante tra torino, langhe e biellaLa visione dadaista del vino di GalimbertiLe opere dell’artista saranno a Biella sabato 17 da Cigna per #Fuoriluogo“Pop Instax planet wine” è il titolo della mostra che inaugura lunedì a Torino a Camera Centro Italiano per la Fotografia (via delle Rosine 18) alle 15.L’esposizione racconta il viaggio intrapreso ad agosto dal fotografo Maurizio Galimberti — Galimberti è uno dei maestri contemporanei e ha esposto neli Stati Uniti e alla Biennale di Venezia —  tra le vigne del Biellese e delle Langhe.Le immagini arriveranno a Biella sabato 17 novembre per #Fuoriluogo e saranno esposte nel negozio Cigna Dischi di via Italia. Il fotografo sarà poi nuovamente a Biella sabato 24 per un workshop alle 16,30 nello spazio della Fondazione Cassa di Risparmio di via Garibaldi.«L’idea è venuta a Daniele Dinoia della cantina Villa Guelpa. Nel progetto, che mi ha subito entusiasmato, ho voluto coinvolgere l’amico Gelasio Gaetani che ci ha accompagnato per tutto il tempo» dice Galimberti.  «Le immagini raccontano il mondo del vino in maniera non didascalica. Ho voluto dare una narrazione ai luoghi, ai volti, all’uva».  In tutto questo c’è il Galimberti surrealista e dadaista che di questa matrice pop ha fatto il suo marchio di fabbrica. «Ho conosciuto gente meravigliosa, con le loro mani indurite ed i loro visi bruciati dal sole sono l’orgoglio di un Italia che lavora».

© RIPRODUZIONE RISERVATA