L’alluvione evitata nonostante una pioggia da record

Bilancio e dati dei due giorni di maltempo: in 36 ore il 40% dell’acqua dell’intero 2022. Ramella Pralungo: «Il sistema ha retto»

Dopo l’alluvione evitata di mercoledì e giovedì, sul Biellese restano sul territorio le tracce lasciate da frane, smottamenti ed esondazioni e, sugli archivi dei dati meteorologici, le cifre di un evento eccezionale. Il dato delle 36 ore tra la mezzanotte del 16 e le 12 del 17 aprile dice che al santuario di Oropa sono caduti 393 millimetri di pioggia. In 36 ore si è quindi arrivati a poco meno del 40 per cento delle precipitazioni registrate nell’intero 2022 e a poco meno del 20 per cento della media storica, dal 1920, delle piogge che cadono in un anno solare sul Biellese. A certificare la pressione a cui sono stati sottoposti i torrenti sono di nuovo le cifre registrate da Arpa: l’Elvo è salito oltre il livello di allarme, il più alto, al punto di rilevamento di Carisio alle 6 del mattino di giovedì, con 435 centimetri, 35 oltre la soglia. Era il momento in cui si stavano riversando le piene provenienti dalle valli. Sessera e Cervo, più a nord, avevano raggiunto i livelli massimi registrati qualche ora prima: alle 18 di mercoledì a Vigliano era stato superato il livello di guardia a quota 221 centimetri, sul Sessera a Pray era avvenuto alle 22 sempre di mercoledì con 371 centimetri, solo nove sotto la quota di allarme.

In un sabato di Pasqua in cui è previsto il ritorno, ma non in forma preoccupante (il grado di allerta è sceso dalla mezzanotte a verde, cioè la normalità), restano i danni e le strade chiuse: l’arteria principale a non essere transitabile è la Mongrando-Settimo Vittone. Ieri sono iniziati gli interventi per liberare la carreggiata dai residui degli smottamenti, causati secondo i tecnici della Provincia da «una probabile rottura della roggia, che ha provocato un rapido aumento del livello idrico sul versante, determinando il distacco di massi e materiali». L’obiettivo è di riaprire quanto prima la circolazione, che probabilmente sarà a senso unico alternato in alcuni tratti, per consentire il passaggio anche dei mezzi pesanti da e verso lo stabilimento dell’Alpe Guizza dove l’imbottigliatura delle acque minerali è stata sospesa mercoledì sera per precauzione, dopo una frana caduta proprio accanto alla fabbrica. Ma se l’alluvione è stata meno devastante che in altre circostanze, secondo il presidente della Provincia Emanuele Ramella Pralungo, è anche merito del lavoro svolto negli anni precedenti: «Il sistema ha retto e non è certo un caso. Con la quantità di acqua caduta in così poco tempo, se il territorio ha retto è perché si è lavorato molto bene negli anni passati. Non è un caso che non ci siano stati eventi drammatici e non è stata fortuna. Gli interventi per la prevenzione sono serviti, dimostrando che un’adeguata cura del territorio alla fine ripaga».

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