A processo la banda delle maxi truffe

Rinviati a giudizio due uomini e due donne che avrebbero truffato anziani in tutto il Biellese. L’indagine era partita dai carabinieri di Cossato

Sono accusate di numerose truffe, nel Biellese e non solo. Quattro persone, tutte residenti fuori provincia - due uomini di 35 e 46 anni e due donne di 29 e 56 anni - e difese dagli avvocati Mariangela Melliti del foro di Torino, Stefano Campanello di Asti, Simona Ambrosiano di Torino e Marco Cavallini di Torino, sono state rinviate a giudizio dalla Gip Valeria Rey e dovranno comparire davanti al giudice in composizione collegiale il 20 marzo 2025. I fatti risalgono al 2022 e al 2023 e riguardano diversi paesi della provincia. Le indagini erano state svolte dai carabinieri di Cossato, nell’ambito dell’operazione “Mordi e Fuggi”.

La modalità con cui i presunti truffatori agivano era quasi sempre la stessa: si presentavano a casa delle vittime, spesso persone anziane, cercando di carpire la loro fiducia e rubare gioielli e denaro. Il primo fatto contestato è avvenuto in un paese della Valle Elvo: i presunti truffatori avrebbero fatto credere a una coppia di essere interessati all’acquisto di un’abitazione in zona. Con il pretesto di vedere la casa, uno si sarebbe allontanato insieme al marito della coppia, mentre un altro avrebbe chiesto alla moglie di farsi accompagnare in camera da letto dove si trovava la cassaforte con all’interno i gioielli. In questo caso tuttavia la coppia era riuscita ad allontanare i malviventi.

In un’altra circostanza, a Cossato, una delle due donne imputate avrebbe cercato di raggirare un’anziana spacciandosi per farmacista, senza tuttavia riuscire ad avere accesso alla cassaforte. Stessa modalità in un paese del Cossatese, utilizzando sempre i soliti due stratagemmi: quello dell’acquisto di una casa e quello della finta farmacista. Anche in questa occasione i quattro hanno però dovuto desistere. Due i tentativi a Vigliano. Nel primo caso, una componente della banda avrebbe fatto credere a una donna di essere un’amica del marito e di dover partire per un periodo di 15 giorni. Avrebbe così chiesto alla donna dove custodisse i gioielli in modo da poterle lasciare momentaneamente anche i suoi. La proprietaria di casa si è però insospettita e l’ha allontanata. Nel secondo caso, uno dei quattro imputati avrebbe cercato di far leva su un presunto interesse per l’auto d’epoca del proprietario di casa, il quale però li ha invitati ad andarsene.

Non tutti i loro tentativi però sono andati a vuoto: in un altro paese del Cossatese, i quattro imputati sarebbero riusciti a rubare dai cassetti del comodino 9mila euro, una collanina d’oro e un braccialetto ai danni di un’anziana, utilizzando di nuovo la truffa del finto farmacista, in aggiunta a quella del finto carabiniere. Ancora a Vigliano, paese preso particolarmente di mira, avrebbero derubato una donna di uno zaffiro di colore viola, due anelli e altri preziosi. E sempre a Vigliano si è verificato un episodio particolarmente disdicevole: uno dei quattro, dopo aver ottenuto la fiducia di un’anziana fingendosi un conoscente, sarebbe entrato in camera da letto, dove avrebbe rubato dei gioielli. La donna si sarebbe accorta del furto e avrebbe tentato di reagire: a quel punto il presunto truffatore le avrebbe però spruzzato sul volto dello spray al peperoncino, dandosi poi alla fuga e riuscendo a rubare diversi monili in oro per un ammontare complessivo tra 8mila e 10mila euro.

Le loro attività criminose non avrebbero riguardato solo il Biellese: in una cittadina del Novarese i quattro avrebbero rubato 7mila euro, un orologio, tre collanine e due fedi in oro. In due città del Torinese avrebbero invece portato via un bracciale in oro bianco, monili in oro e denaro contante. Nei loro spostamenti i quattro avrebbero fatto sovente uso di targhe contraffatte per depistare le indagini.

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