A Roasio il furto della madonnina di San Maurizio: rubata il venerdì santo e restituita a Pasquetta

«Un gesto di pentimento, di devozione. Altro che matrice satanista!» sorride contento e soddisfatto per la felice conclusione della vicenda della Madonna rubata dal sagrato della chiesa di San Maurizio nella notte di venerdì santo don Renzo Del Corno, parroco di Roasio. Sono le 19 di lunedì, giorno di Pasquetta, quando il sacerdote può finalmente comunicare la bella notizia: «La statua ce l’ho io in casa e tornerà presto al suo posto». Ieri era cominciata a circolare voce, suffragata anche da una importante agenzia di stampa, che il furto potesse nascondere finalità sacrileghe. «Non ho mai avuto il minimo sospetto che potesse trattarsi di questo, piuttosto l’avrei definito un episodio di chiara imbecillità» taglia corto il reverendo che poi si trincera dietro il segreto del confessionale. A dare per primo la notizia del furto era stato, durante la veglia pasquale del sabato notte, il collaboratore di don Renzo, padre Jarek, ai fedeli intervenuti in chiesa. Il primo cittadino Gianmario Taraboletti appreso il fatto la domenica di Pasqua aveva così commentato: «Al di là dei giorni in cui si è consumato l’episodio, quelli del triduo pasquale in cui c’è, se si vuole, una maggior sensibilità, resta una sensazione davvero brutta. Il furto della Madonna è un gesto ignorante e ignobile che ferisce la comunità e il ricordo di don Giovanni, mancato pochi mesi fa che ha dedicato una vita alla conservazione della chiesa di San Maurizio». Il furto della Madonna, perpetrato da mani esperte, almeno sembrerebbe, non sarebbe stato isolato. Nella stessa notte tra venerdì e sabato, infatti, sarebbe stata danneggiata un’auto parcheggiata in strada nelle vicinanze della chiesa. Rotto il finestrino anteriore sarebbero stati asportati dal cruscotto i documenti. Un semplice tentativo di depistaggio? Su questa storia, che tanto sconcerto ha suscitato tra gli abitanti di un piccolo paese di 2300 anime, indagano i carabinieri che al di là del pentimento più o meno sincero del responsabile, vogliono vederci chiaro.

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