Biella, fiamme in una cella del carcere. Quattro poliziotti intossicati dalle esalazioni del fumo

Nella notte tra il 15 e il 16 novembre un detenuto ristretto presso la Casa Circondariale di Biella ha dato fuoco alla camera detentiva, senza che tale atto fosse preannunciato da una situazione di disagio. Il fumo nel giro di pochi minuti ha riempito l’area dell’intera sezione, creando un momento di intenso pericolo. Fortunatamente l’intervento repentino dei poliziotti penitenziari in servizio, che hanno provveduto a spegnere le fiamme e a mettere in sicurezza tutti i detenuti, ha evitato che l’atto insano di un ristretto potesse scatenare una tragedia. Ad avere la peggio, 4 dei poliziotti intervenuti, che sono rimasti intossicati dalle esalazioni del fumo. Gli stessi, sono stati accompagnati presso l’ospedale civico di Biella, dove hanno ricevuto le cure del caso. Dal SiNAPPe, il sindacato nazionale autonomo di polizia penitenziaria, sull'accaduto fanno sapere: «nell’augurare una pronta guarigione ai colleghi interessati e nel congratularsi per la professionalità dimostrata, il sindacato ribadisce ed evidenzia ancora una volta l’inadeguatezza dell’attuale gestione dei detenuti, che crea un caos totale riducendo la situazione allo sbaraglio. A tal uopo il SiNAPPe chiede di ripristinare una sezione a circuito chiuso ex art. 32, così come disposto dal DAP alla Direzione Biellese, nel mese di settembre scorso. E’ superfluo sottolineare che se si fosse dato corso a detta disposizione, ubicando soggetti a rischio sotto osservazione prima di concedergli il regime aperto, molti degli eventi critici, di cui purtroppo e tristemente il penitenziario biellese vanta il primato, si sarebbero potuti evitare».

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