Sono biellesi i due imputati di violenza sessuale per i quali la Cassazione ha disposto un nuovo processo per rivedere la pena al ribasso. Gli ermellini hanno infatti stabilito che alla pena non può essere applicata l'aggravante dell'uso di sostanze alcoliche o stupefacenti perché la vittima era ubriaca. La vicenda risale al giugno 2009. La vittima aveva conosciuto i due uomini durante una cena in un ristorante in cui si era recata con un amico. Quest'ultimo, dopo aver mangiato, si era allontanato dopo un diverbio con i due uomini che la donna, di origini romene ma da anni residente nel Biellese, aveva seguito
a casa. Ubriaca era stata stuprata. In primo grado i due imputati erano stati assolti con la vecchia formula della insufficienza di prove. Durante il processo col rito abbreviato era emerso che la ragazza aveva fatto anche uso di droghe e che il giorno successivo alla
violenza avesse telefonato ai suoi aguzzini. La procura aveva impugnato la sentenza e in appello i due uomini, di 51 e 60 anni, erano stati condannati a tre anni per stupro di gruppo. Il giudice d'appello aveva aggiunto, come aggravante, il fatto che la ragazza fosse stata fatta ubriacare, ma la terza sezione penale della Suprema Corte ha obiettato che il fatto di ubriacarsi è stata una scelta della donna.
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