Il diacono “investigatore” sventa due furti in chiesa

Vigile urbano in pensione ha notato un’auto con due persone sospette e ha chiamato i carabinieri

I carabinieri non si stancano di ripeterlo. Le segnalazioni dei cittadini sono fondamentali per fare prevenzione. E nel caso di Viverone la segnalazione arrivata dal diacono Luigi Tondella, originario del paese e in questi giorni d’agosto lì in villeggiatura, è servita a sventare almeno due furti: quello che probabilmente due malviventi macedoni avevano in mente di realizzare ai danni dell’oratorio di San Defendente e ai danni della chiesa parrocchiale di Massazza, davanti a cui i carabinieri hanno poi trovato la loro auto in sosta. Il fatto risale a mercoledì mattina. Al diacono non è passata inosservata l’auto, una station wagon di colore scuro, parcheggiata vicino alla piccola chiesa posta quasi alla fine dell’abitato di Viverone, in direzione di Piverone, dove la strada poi diventa il frequentato sentiero della Via Francigena. «Seduto sull’auto c’era un soggetto, un altro l’ho visto uscire dalla chiesa. Potevano dare l’idea di due turisti interessati a visitare il nostro patrimonio storico. Ma c’era qualcosa, in loro, che non mi convinceva. Quando mi hanno visto se ne sono andati. Ho pensato di annotarmi la targa e fare segnalazione al numero unico d’emergenza 112. Con una volontaria della parrocchia abbiamo anche verificato che dall’interno dell’antico oratorio non fosse stato rubato nulla», racconta il diacono a “il Biellese”. «Sono contento se la mia segnalazione ha contribuito a sventare un furto nell’antico oratorio e a sventare un probabile secondo furto a Massazza. Non credo però di aver fatto nulla di straordinario», prosegue Tondella. Comandate dei vigili urbani di Viverone, ormai in pensione da diversi anni, evidentemente il diacono Tondella non ha perso il fiuto investigativo. Un po’ si schernisce: «L’esperienza in effetti può essermi stata d’aiuto». Quei due soggetti sconosciuti non gli erano proprio piaciuti e tanto più le modalità di comportamento: troppo sospette. Per l’ex agente della polizia urbana era evidente che avessero cattive intenzioni. Difficile dire se cercassero semplicemente la cassetta delle offerte o volessero fare un sopralluogo per vedere se ci fossero opere d’arte da rubare in un secondo tempo. Quando ci si trova in situazioni così la cosa migliore è chiamare il numero unico 112 e raccontare quello che si è visto alle forze dell’ordine. Da un controllo nella banca dati dei carabinieri è subito emerso che quella targa era positiva, era cioè già stata segnalata e corrispondeva a un soggetto con precedenti penali specifici per reati contro il patrimonio. L’auto, una potente station wagon, era intestata a un macedone 51enne, residente fuori provincia, pluripregiudicato. Grazie a questo dato iniziava la ricerca della vettura sul territorio biellese coinvolgendo diverse pattuglie. Poche ore dopo, a rintracciala parcheggiata nelle vicinanze della chiesa parrocchiale di Massazza, sono stati i carabinieri della stazione di Cossato. I militari identificavano due soggetti. Alla guida c’era l’intestatario della vettura, il 51enne originario della Macedonia, e, al suo fianco, un 27enne, anche lui macedone di origini, ma già nato in Italia. Ai due non è stato possibile contestare alcun reato. Anche dalla Chiesa di Massazza non era stato portato via nulla. Le loro posizioni sono ora al vaglio degli investigatori e nei loro confronti potrebbe essere emesso un foglio di via obbligatorio da parte del Questore. La segnalazione arrivata da Viverone si è quindi rivelata di fondamentale importanza per sventare almeno due probabilissimi furti ai danni del patrimonio culturale biellese. Con fiducia quindi è importante seguire l’esempio del diacono Tondella e, quando qualcosa o qualcuno desta sospetto, chiamare le forze dell’ordine: meglio una segnalazione in più, che nessuna. Il numero da chiamare è sempre lo stesso: uno, uno, due.

© RIPRODUZIONE RISERVATA