La truffa del bonus facciate:
fatture gonfiate a dismisura

L’indagine della Guardia di Finanza di Vercelli coinvolge anche Biella. Nove gli indagati, sequestri per 14 milioni di euro

Questa volta le indagini su presunti frodi relative ai bonus edilizi ha toccato anche la provincia di Biella. L’inchiesta, che ha portato a perquisizioni tra Vercellese e Biellese con sequestri per 14 milioni di euro e alla denuncia per 9 persone, è stata condotta dalle Fiamme Gialle di Vercelli con la supervisione della locale Procura. Nel mirino degli inquirenti sono finiti imprenditori edili che avrebbero fatturato lavori mai eseguiti per maturare crediti d’imposta. Secondo l’accusa gli indagati gonfiavano a dismisura le fatture per lavori che, in alcuni casi venivano eseguiti in minima parte, in altri casi neppure, sfruttando il bonus facciate, l’agevolazione lanciata dal Governo per la ripresa dell’economia dopo il Covid. Per la Procura di Vercelli ci sarebbe stata una vera e propria rete di imprenditori e professionisti, con base operativa nel Vercellese. La Guardia di Finanza ha sequestrato beni e disponibilità finanziarie dal valore stimato di circa 14 milioni di euro nei confronti dei 9 indagati. Sono vari i reati contestati che vanno dall’associazione per delinquere, alla truffa aggravata ai danni dello Stato, al riciclaggio e all’autoriciclaggio. La rete avrebbe individuato i proprietari interessati a procedere con il bonus facciate e poi sarebbero stati creati e commercializzati falsi crediti di imposta. Il più delle volte gli indagati sarebbero riusciti a monetizzare le fatture, e con questi soldi avrebbero acquistavano terreni e abitazioni. Nei prossimi mesi potrebbero esserci ulteriori sviluppi d’indagine.

© RIPRODUZIONE RISERVATA