Maltratta la moglie: 50enne arrestato

Maltratta la moglie incita con violenze psichiche e fisiche. L’uomo, M. S., 50 anni è stato arrestato dagli agenti della Squadra Mobile della Questura di Biella. L’arresto è in esecuzione dell'ordinanza emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Biella, di applicazione della custodia cautelare in carcere. Denunciare il 50enne è stata la moglie recandosi all'Ospedale di Ponderano insieme alla figlia minore, per chiedere aiuto. Immediato l'intervento del personale della Squadra Mobile, che di concerto con la Procura di Biella, dopo aver raccolto la denuncia della vittima, ne ha disposto il trasferimento in una struttura protetta. Questo episodio è solo l'ultima indagine di cui si è occupata la II° Sezione della Squadra Mobile della Questura di Biella, competente in materia di reati contro i soggetti vulnerabili, diretti dal Commissario Capo Marika Viscovo e coordinati dalla locale Procura della Repubblica, istituzioni sempre in prima linea nell'incessante attività di prevenzione e contrasto alla violenza di genere. Dall'inizio del 2019 sono stati indagati dalla Squadra Mobile nove soggetti, ritenuti responsabili dei reati di "stalking" e "maltrattamenti contro i famigliari e conviventi", dei quali cinque sottoposti su richiesta della Procura della Repubblica a misura cautelare. Di fondamentale importanza la specializzazione del personale operante, che conquistando la fiducia delle vittime, riesce a scardinare il muro di paura e vergogna, (elementi che fanno da padrone in alcuni contesti famigliari e/o sociali) e, offrendo immediato aiuto alle vittime, tutelate dal pericolo, raccoglie gli elementi necessari all'Autorità Giudiziaria, particolarmente attenta a tali delitti, per l'emissione immediata nei confronti degli indagati di idonee misure cautelaci. Questi importanti risultati sono il frutto della sinergia creatasi tra la Polizia di Stato e la Procura della Repubblica di Biella, la quale ha disposto, fornendo determinanti linee guida, l'attuazione di una serie di misure, preventive e repressive, per combattere la violenza di genere contro le donne, che rende protagonisti di una rete di collaborazione non solo Forze dell'Ordine e Magistratura, ma i servizi sociali e il personale sanitario, con i quali collaborare, per un'immediata ed efficace azione di tutela delle vittime.

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