Mannaia o coltello da salami. A Biella si litiga troppo

A giudizio il caso di due vicini, entrambi stranieri. Alla sbarra per minacce c’è un uruguaiano

Biella e il Biellese sono da sempre territori piuttosto litigiosi. Un tasso di litigiosità che viene confermato anche dalle statistiche, in particolare da quella sul reato di minacce.

La scorsa settimana sono stati pubblicati i dati sulla criminalità in Italia e la provincia di Biella si conferma nella parte alta della classifica per le minacce con ben 168.9 denunce ogni 100 mila abitanti - le denunce in numeri assolute, nel 2023, sono state 285 - che la fanno figurare in dodicesima posizione.

Dal 2020 in poi Biella è sempre stata tra le prime città conquistando, per questo reato, nel 2021, il sesto posto.

E se ci fosse bisogno di una conferma della litigiosità dei biellesi basterebbe farsi un giro in Tribunale. Si osserverebbe che la litigiosità è un tratto che viene presto appreso anche dai residenti immigrati.. che sia dimostrazione di un’avvenuta integrazione?

Proprio ieri in aula c’era l’udienza che ha visto protagonisti due vicini di casa, residenti in un cortile a Masserano, un uruguaiano di 63 anni, e un romeno di 57 anni.

Sul banco degli imputati c’era il 63enne sudamericano, accusato di minacce aggravate.

Questo, al culmine di una lite, l’ennesima, con il vicino - nel caso specifico il romeno avrebbe tagliato delle piastrelle col flessibile sollevando una fastidiosa polvere - lo avrebbe minacciato impugnando una pesante mannaia da cucina. L’uruguaiano, difeso dall’avvocato Guglielmo Ramella, sarebbe stato esasperato da continui sgarbi messi in atto dal vicino. Si sarebbe difeso dicendo che non si trattava di una mannaia ma di un semplice coltello da salami. Terminata la fase istruttoria del processo, a gennaio ci saranno le conclusioni delle parti ed è prevista per allora la sentenza. L’episodio risale all’agosto del 2020.

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