Scarcerati i tre indagati per la tragedia del Mottarone

Scarcerati nella notte i tre indagati per la tragedia del Mottarone. Il gip di Verbania, a seguito degli interrogati svoltisi nella giornata di sabato, ha ritenuto che non ci fossero sufficienti elementi perché i tre restassero in carcere. Solo per il caposervizio Tadini, colui che con le sue ammissioni circa la manomissione dei freni d’emergenza, resta la misura cautelare dei domiciliari. Per il gip non ci sono prove che il gestore Nerini e l’ingegnere, responsabile d’esercizio, il biellese Perocchio, sapessero. I due hanno lasciato il carcere nella notte.

Perocchio ai giornalisti che lo attendevano all’esterno del carcere ha dichiarato: «Sono disperato per le 14 vittime. Dei forchettoni non sapevo nulla. Lavoro negli impianti da 21 anni e so che disattivare i freni d’emergenza è una cosa che non va fatta per alcuna ragione al mondo».

Perocchio poi ha aggiunto: «Le manutenzioni sono sempre state fatte e tutto era a norma. Bisogna vedere analisi della rottura della fune».

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