A Parigi la Big Apple di Elena Ghirardelli
La pittrice biellese dal 26 al 28 gennaio parteciperà al Salone Internazionale d’Arte Contemporanea ART3F
I mondi perfetti trasposti su tela da Elena Ghirardelli, prolifica artista biellese, sono in viaggio per Parigi: in particolare “Big Apple”, la grande mela, sarà esposta al Salone Internazionale d’Arte Contemporanea ART3F in programma nella capitale francese dal 26 al 28 gennaio.
L’opera fa parte di una serie di lavori artistici che Elena Ghirardelli ha affidato alla galleria PassepARTout Unconventional Gallery di Milano alcuni mesi fa. Spiega: «Nel mese di maggio sono stata contattata dalla galleria che aveva notato i lavori pubblicati sul mio profilo Instagram. Mi hanno chiesto di partecipare a un concorso che ha avuto per me un buon esito: una delle opere che avevo presentato, intitolata “Porta rossa”, ha ottenuto una menzione speciale. Da quel momento è nata una collaborazione proficua, che mi ha consentito di partecipare nel settembre scorso alla Fashion Week di Milano, di avere alcune opere in mostra permanente nei luoghi di esposizione della galleria, mentre un quadro, intitolato “Blu”, resterà a Cannes per alcuni mesi».
Terminata l’esposizione al Salone internazionale di Parigi, l’opera tornerà a Milano. «Nel mese di marzo sono previste altre iniziative» spiega l’artista «che la galleria ha organizzato in occasione della giornata internazionale della donna».
L’ARTISTA
Elena Ghirardelli da anni è attiva nel mondo dell’arte: dopo la maturità artistica e la laurea in Architettura, si è avvicinata anche alla fotografia impegnandosi nell’attività di famiglia, un laboratorio di immagini che lei è riuscita a mantenere al passo con i tempi scegliendo di evolversi attraverso la tecnologia digitale. Geometria e colore sono da sempre gli aspetti che più l’hanno affascinata e si ritrovano declinati in modi differenti nei suoi lavori su tela.
IL SIGNIFICATO DI “BIG APPLE”
L’opera “Big Apple” risale al 2022 ed esprime molto bene l’essenza dell’arte di Elena Ghirardelli: «Amo immaginare luoghi futuristi: ci siamo sempre chiesti se ci siano vite su altri pianeti, e nei secoli questa curiosità ha spinto l’uomo alla ricerca e allo studio. Così io nelle mie opere do vita ad altri mondi immaginari, altre parti di vita su nuovi pianeti, come se fossero parti della nostra Terra che si staccano per raggiungere queste città-bolla che rappresentano “mondi perfetti” con un clima e un’atmosfera incontaminati. Visualizzo città unite dal progresso tecnologico realizzato da menti umane illuminate, che hanno lo scopo di salvare il nostro sapere e dare continuità alla vita».
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