A Vercelli Basso svela l’interiorità
con l’arte

La mostra dell’artista biellese è allestita nella ex chiesa di San Vittore. Sono presenti due opere inedite

La ricerca delle proprie consapevolezze è un percorso che può avvenire anche attraverso l’arte. È questa l’intensa proposta che Daniele Basso realizza con le sue opere, e l’invito a scoprirle è rivolto a tutti: ci sarà occasione di farlo, Vercelli, visitando al mostra di arte e design “EXTRA 2024 / tra percorsi e consapevolezze”, inaugurata nella ex Chiesa sconsacrata di San Vittore. L’esposizione è stata curata da Serena Mormino: le opere dell’artista saranno protagoniste di un allestimento suggestivo, che accompagnerà il visitatore alla ricerca di nuove coscienze e consapevolezze.

Spiega l’artista biellese: «È un percorso immaginato dall’amica Serena Mormino, curatrice di grande sensibilità e talento, che unisce in una prospettiva utile e funzionale alla nostra crescita i messaggi nascosti nelle mie opere, aiutandoci verso nuove e più profonde consapevolezze. Opere come frasi qua e là che danno il via riflessioni profonde sul senso della vita».

Prosegue Basso: «Un’avventura che trovo straordinaria, dopo la grande mostra di Oropa nel 2022, alla scoperta della nostra interiorità attraverso l’arte» prosegue Basso. «Sono davvero grato all’associazione Amarte per avermi invitato nella cornice medioevale e mistica della città di Vercelli, e anche riconoscente alle istituzioni del territorio, dalla Regione, alla Provincia, al Comune per il patrocinio, fino ai Beni Culturali dell’Arcidiocesi di Vercelli, come ad Ascom e a tutte le associazioni e sponsor del progetto».

Le opere in mostra

Oltre all’importante esposizione del “Cristo Ritorto”, scultura già sull’altare della Basilica Antica di Oropa, e all’opera “Kryste”, presentata nel 2011 alla Mostra Internazionale d’Arte La Biennale di Venezia, caratterizzano l’allestimento due nuove opere mai esposte prima d’ora.

«“Trottola” è la metafora della vita» spiega Basso. «È un oggetto ludico in cui la ricerca di equilibrio, comune a tutti noi, è lo scopo ultimo, e si ottiene con il dinamismo, l’energia e il movimento. Oggetto piccolissimo a cui affidiamo domande enormi… che ho realizzato fuori scala per testimoniare che, se trascurate, le grandi domande, finiscono per occupare tutto il nostro spazio vitale, il piano del tavolo, impedendoci il movimento, da cui noi traiamo il nostro equilibrio. È invito alla curiosità e al coraggio, fondamentali all’animo umano per aprirsi alla spiritualità e alla fede. Per alimentare la grande ricerca del nostro posto nel mondo. Ma sarà poi vero che noi giriamo come delle trottole? “Caryatis” invece ha un doppio significato» spiega l’artista. «In prima battuta esprime il corso e ricorso della storia, dove distruzione e ricostruzione ininterrotte originano risultati simili ma non uguali. Aiutandoci a prendere coscienza che le piccole differenze sono il luogo in cui alloggiamo noi. Lo spiraglio per dire la nostra ed essere protagonisti del nostro tempo. Ideatori dei nostri miti e dei nostri valori. Inoltre, affronta il tema del ruolo della donna in famiglia e in società, che attraversano la storia in modo instabile, alla continua ricerca di equilibrio e determinazione. Le donne sorreggono pesi straordinari con eleganza e forza d’animo inesauribili, restituendo leggerezza e bellezza al mondo. Una ricerca che non ha termine, espresso da questa opera che non sono mai conclusa, dove è fondamentale aggiungere il mancante, metterci in gioco per un futuro sempre migliore».

Informazioni utili

La mostra alla ex Chiesa sconsacrata di San Vittore, in largo d’Azzo Nord 4 a Vercelli, rimarrà aperta tutti i venerdì, sabato e domenica fino al 27 ottobre.

© RIPRODUZIONE RISERVATA