A Villa Cernigliaro le opere in ferro di Vladimir Skoda
Domenica alle 16 l’inaugurazione delle opere esposte nel parco della storica dimora. L’artista praghese oggi vive e lavora a Parigi
La XXIV stagione culturale di “Zero Gravità - Villa Cernigliaro per arti e culture” accoglie nuove installazioni. Da domenica (opening alle 16) e fino al 4 agosto, la storica Villa di Sordevolo ospiterà le installazioni di Vladimir Skoda, sculture cecoslovacco che dal 1968 vive e lavora a Parigi.
“The five bodies of planton”, rappresenta una serie di opere che, nell’ideale dell’artista, collegano lo spazio interno a quello esterno evocando memorie ancestrali unite a quelle future: «L’artista – spiega la curatrice Miroslava Hajek - interviene nell’ambiente architettonico storico inserendosi contemporaneamente nella struttura geometrica del parco circostante e rimandando, così, al Kybalion: “Tutto scorre, fuori e dentro; ogni cosa ha le sue maree; tutte le cose sorgono e cadono; l’oscillazione del pendolo si manifesta in ogni cosa; la misura dell’oscillazione a destra è la misura dell’oscillazione a sinistra; il ritmo compensa tutto. Ogni causa ha il suo effetto; ogni Effetto ha la sua Causa”».
L’artista, che fin da bambino ha manifestato una certa passione per la matematica, l’astronomia e la fisica, indirizza la sua vena artistica alla forma geometrica, allo spazio-tempo, ai riflessi, alle leggi cosmiche e alla meccanica galileiana, alla relazione tra materia ed energia, di cui ne esalta le variazioni poetiche. La sfera - forma geometrica platonica perfetta - è l’elemento centrale della sua ricerca, che diventa, di volta in volta, meteorite, materia informe, concetto geometrico o pendolo. Con una varietà di processi e tecniche come interferenza, magnetismo, polarità, scanalatura, damaschinatura, foratura e lucidatura conferiscono alla materia un aspetto e una dimensione cosmologica. Vladimir Skoda ha studiato all’École des Arts Décoratifs di Grenoble e nell’atelier di César all’École National Supérieure des Beaux-Arts di Parigi. Dal 1973 al 1975 ha soggiornato a Villa Medici a Roma, dove ha realizzato una serie di sculture in filo di ferro. Nel 1975 ha creato le sue prime opere in una fucina, un processo che lo ha portato alla creazione di sculture monumentali alla fine degli anni ’70. Tra le opere, di rilievo si ricordano la scultura monumentale “Orizzontale – Verticale” per il simposio Situation 1 di Ratisbona (1979), “Hommage à Foucault” alla mostra Constellations alla Galleria Rudolfinum di Praga, L’installazione “Kora” la prima di una serie di specchi vibranti e girevoli intitolati “Miroirs du temps”, presentate in mostre curate dalla stessa Miroslava Hajek, la serie di opere intitolate “Sphères de ciel – ciel de Sphères”, create per il Parco delle sculture Domaine de Peyrassol e la scultura monumentale “Pointillées aborigènes” per la Fondazione Opale a Lens, Svizzera. Le prime mostre personali risalgono alla Galleria Primo Piano di Roma (1975) e alla Galleria BLU di Milano (1975) e la mostra personale de l’intérieur (dall’interno) al Musée d’Art Moderne di Parigi (1987). Il lavoro di Vladimír Škoda si trova in numerose collezioni pubbliche e private. L’esposizione a Villa Cernigliaro è realizzata in collaborazione tecnica con l’architetto Domenico Paternoster. Orari: da giovedì a domenica dalle 15 alle 19.
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