Accademia Perosi: la stagione debutta
oggi con Vivaldi

Questa sera si aprirà la 48a Stagione de «i concerti dell’Accademia», appuntamento tradizionale organizzato dall’Accademia Perosi che porterà sul palco più di 70 spettacoli in totale. Il concerto inaugurale sarà “Le Quattro Stagioni di Antonio Vivaldi” e si terrà alle 20.45 nell’Oratorio del Santo Sudario di Biella, situato di fronte alla sede dell’Accademia, al Piazzo. Ad esibirsi sarà il Perosiensemble insieme al violino solista e concertatore Pavel Berman, russo di nascita e cittadino del mondo, che spesso è apparso in Italia nel ruolo di solista o direttore con orchestre di prim’ordine, come i Virtuosi Italiani, la Sinfonica Toscanini di Parma, l’Orchestra del Teatro La Fenice, il Carlo Felice di Genova, la Rai di Torino e tante altre. Ha suonato con prestigiose Orchestre in tutto il mondo e ha tenuto concerti nelle più celebri sale a Milano, Parigi, Tokyo e diverse altre città europee e non solo. Ha fondato la Kaunas Chamber Orchestra diventata Kaunas Symphony Orchestra in Lituania e partecipa al Festival Oistrach di Odessa, si esibisce in varie tournée in Giappone e ha preso parte al progetto Rachmaninoff presentato all’Accademia di Santa Cecilia e al Festival Settimane Musicali di Stresa. Suona il violino Antonio Stradivari ‘Conte De Fontana’, Cremona 1702 ex David Oistrach della Fondazione Il Canale di Milano. Sicuramente un ospite d’eccezione che lavora con la Perosi tenendo corsi accademici e preaccademici durante l’anno. Lo spettacolo riprenderà i quattro concerti che fanno parte de “Il Cimento dell’armonia e dell’inventione” op. 8, ispirati ognuno a una diversa stagione dell’anno e rappresentano uno dei primi esempi di musica descrittiva. Un capolavoro monumentale, così si possono chiamare le Quattro Stagioni di Vivaldi, tant’è che anche i profani hanno sentito parlare almeno una volta di quest’opera sublime. Nel 1725 riuscire a portare a termine un simile lavoro non era affatto scontato, inoltre Vivaldi aveva pensato di accompagnare ad ognuna delle quattro stagioni un sonetto dimostrativo, un’idea geniale e mai vista prima: i versi dei sonetti, trasporti con grande maestria, si intrecciano tuttora con la musica, creando un connubio esaltante di ambo le parti. La Primavera apre il ciclo con una melodia briosa ed euforica, sembra quasi di sentire i rumori della fioritura, degli animali che si risvegliano, finché questo sogno paradisiaco viene interrotto da un temporale in arrivo. L’Estate vede il violino come solista, portavoce di un tema melodioso mentre gli altri violino simulano i rumori degli insetti e delle cicale, portando a piena rappresentazione la stagione calda come vita. Successivamente arriva l’Autunno, che è la stagione di vendemmia e di caccia: feste di balli e insieme il disperato tentativo della preda di fuggire. L’orchestra esplode in colpi di fucile e latrati di cani, mentre un dramma sonoro culmina con l’inevitabile resa della vittima, la cui vita finisce. Nell’ultima parte, l’Inverno viene introdotto come lo scivolamento sul ghiaccio, un suono ed un movimento precari. Vivaldi ancora oggi ci porta in un viaggio sonoro, evocando la straordinaria bellezza della natura e ricordando della vulnerabilità della condizione umana.n

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