Nelle giornate del 25 e 26 ottobre la Società Piemontese di Archeologia e Belle Arti, nella sua sede storica di Torino in via Napione sul lungo Po, ha festeggiato il 150° anniversario della sua fondazione con un importante Convegno promosso con un comunicato stampa dal seguente contenuto: “L’evento vedrà la partecipazione di valenti ricercatori e studiosi, che illustreranno le vicende storiche della prestigiosa Società torinese che fu fondata il 20 febbraio 1874 con l’obiettivo di conservare, recuperare e valorizzare il patrimonio artistico e archeologico del Piemonte. Durante il convegno, i vari interventi metteranno in luce i principali momenti che hanno caratterizzato la storia dell’associazione come incontri, eventi e pubblicazioni che hanno contribuito a diffondere la conoscenza e la valorizzazione del patrimonio locale”. Ha sovrinteso allo svolgersi delle due giornate di studio il presidente Aldo Actis Caporale e hanno funto da moderatori Micaela Viglino Davico, Laura Facchin e Enrico Lusso. Tra i relatori partecipanti era presente anche l’esperta d’arte Claudia Ghiraldello che ha esposto il suo contributo dal titolo “La S.P.A.B.A. come cenacolo di artisti di vaglia”.
La studiosa ha lavorato nell’archivio storico di questa Società e ha rintracciato nel nobile sodalizio le tracce della presenza dei rappresentanti del mondo dell’arte. Ne sono usciti documenti del tutto inediti su questa realtà che hanno destato curiosità e interesse. Tra questi documenti ha suscitato particolare commozione nel numeroso pubblico intervenuto la lettera inviata dall’archeologo Giuseppe Fantaguzzi il 14 maggio 1924 da Asti a proposito del cinquantesimo anniversario della S.P.A.B.A., lettera nella quale egli sottolinea che è rimasto l’unico superstite dei fondatori e che, sebbene sia segnato da problemi di salute, sarà presente alla celebrazione.
La studiosa, che ha proiettato una carrellata di riproduzioni dei vari documenti da lei rinvenuti, ha chiuso la sua presentazione con una chicca, ossia mostrando la tessera associativa di Giovanni Carbonelli che fu vice-presidente nel 1917 mentre era presidente Alfredo d’Andrade.
Al termine dell’evento il presidente Actis Caporale ha ringraziato tutti i relatori intervenuti e ha delineato il futuro della S.P.A.B.A. sottolineando come sia fondamentale continuare a mantenere attivo l’impegno in termini di progetti culturali a valorizzazione dei beni artistici e archeologici piemontesi.
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