Carla Fiorio premiata a “Le Pietre di Anuaria”
Il premio letterario si è svolto a Castelfranco Veneto, con portata internazionale
Nei giorni scorsi si è tenuta la premiazione a Castelfranco Veneto del Premio Letterario Internazionale ‘Le Pietre di Anuaria’. Ad aggiudicarsi il premio speciale della giuria è stato il racconto storico ‘Fuori trincea’ della scrittrice biellese Carla Fiorio.
Protagonista è un ragazzo del ’99 di Bioglio, che, a soli 17 anni viene mandato al fronte durante la prima guerra mondiale nell’inferno delle trincee, il Cavaliere di Vittorio Veneto Giuseppe Fiorio, nonno della scrittrice, conosciuto nel territorio come Sindaco di Bioglio.
La vicenda narrata prende spunto dagli intimi e preziosi racconti tra nonno e nipote, che sotto un’abile penna trovano l’immortalità della carta, diventando testimonianza dell’orrore della trincea e della guerra: «Mi ricordo come se fosse ora quando ci raccontava questa storia incredibile - spiega Carla Fiorio – le sue parole sono rimaste nella mia memoria profonda per riapparire quest’estate in Trentino dove sul monte Piane ho avuto la possibilità di visitare le trincee dove si combatté contro il fronte austriaco. Proprio camminando in quei cunicoli, quella narrazione ha ripreso forma. Sono lieta che “Fuori trincea” abbia ricevuto questo premio per la memoria dell’uomo speciale che era mio nonno e per tutti coloro che vissero a soli diciott’anni la terribile esperienza della guerra, e anche per coloro che la vivono ora, non più come guerra di trincea ma replicando comunque, pur in maniera diversa, gli stessi orrori».
Una storia sull’imponderabilità del destino, raccontata con lucidità ed elegante realismo, capace di generare non solo una reazione empatica, ma anche e soprattutto tanti interrogativi sull’umanità, su come essa sia stata scissa nella sua natura dalla tragedia stessa delle sue azioni.
A motivazione del premio, la giuria ha sottolineato: «La pregevole narrazione di questo racconto non può non suscitare nel lettore autentica emozione. Il contrasto tra l’umanità abbruttita e la dolcezza della natura rende ancora più devastante il sentimento di sgomento e di disillusione del protagonista che nella sua idealizzazione eroica si scontra con la brutale realtà. Ma anche qui trova un briciolo di umanità, un fuori trincea salvifico».
“Fuori trincea” ha inoltre ricevuto una segnalazione della Giuria al Premio Letterario Nazionale ‘La Tridacna’ Città di Colonna.
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