Il “blu profondo” tra tecnologia e linguaggio d’arte
La mostra di Olmo Amato si intitola “Deep Blue”, come il primo computer che nel 1997 sconfisse il campione mondiale di scacchi
Ci sono molte novità alla galleria BI-BOx Art Space di Biella: Irene Finiguerra, direttrice artistica, ha programmato due esposizioni e la partecipazione all’evento torinese dedicato all’arte contemporanea Exhibi.TO.
La mostra Deep Blue
Deep Blue è la nuova mostra personale di Olmo Amato, che sarà visitabile da venerdì fino al 23 novembre. L’esposizione costituisce la sintesi del percorso di studi accademici in neurobiologia e di sperimentazione artistica dell’autore.
È un progetto di natura post-fotografica dove l’analogico e il digitale, proprio come l’organico e l’artificiale, si connettono intimamente. A distanza di tre anni le opere dell’artista tornano a occupare spazi espositivi della galleria biellese, proponendo una riflessione sul futuro delle nuove tecnologie. Non a caso Deep Blue è il nome del primo computer che, nel 1997, sconfisse l’allora campione mondiale di scacchi Garry Kasparov. Da allora le macchine si sono evolute fino all’avvento della cosiddetta Intelligenza Artificiale.
Attraverso una raccolta di cianotipie, l’autore rappresenta un futuro in cui le macchine hanno imparato a interagire e convivere con la natura: forme di vita ibrida, figlie della simbiosi perfetta tra biologia e tecnologia, che segnano l’inizio di una nuova era per il pianeta.
Spiega Amato: «All’alba del terzo millennio, nell’era geologica dell’Antropocene, siamo chiamati ad affrontare urgenti problematiche globali. Il tipo di relazione che instaureremo con la tecnologia e con l’intero ecosistema rappresenterà la chiave per il futuro della nostra specie».
Le opere in mostra, circa cinquanta, sono state create da materiale generato con strumenti di intelligenza artificiale e stampate mediante l’uso di un’antica tecnica fotografica analogica del 1800. Immagini sintetiche, figlie di astratti meccanismi di calcolo, riscoprono le loro radici fotografiche grazie all’interazione con la luce e la materia.
Vengono così raffigurate diverse specie immaginarie dove apparati radicali elettronici, processori fungini e neo-piante sono i protagonisti. Un erbario fantastico ispirato alle micrografie scientifiche e al celebre lavoro della botanica e fotografa Anna Atkins.
Le opere video di Armin
Mobasseri
Da sabato fino al 29 settembre, BI-BOx Art Space ospiterà inoltre due opere video di Armin Mobasseri, regista e cineasta.
Questa esposizione si svolge nell’ambito della ventiseiesima edizione di Arte al Centro, la rassegna di mostre, incontri e seminari realizzati da Cittadellarte e dalla sua rete internazionale, quest’anno dedicata a celebrare i 25 anni di Unidee, il progetto di residenze artistiche per l’arte e la trasformazione sociale.
Il progetto si presenta come una mostra costellazione che, veicolando azioni in tutta la città di Biella e nel suo territorio, indica la strada per innescare processi di cambiamento sociale, creare collegamenti inediti e recuperare la relazione tra arte e territorio.
La partecipazione a Exhibi.TO
Inoltre anche quest’anno la galleria partecipa a Exhibi.TO, manifestazione che apre la stagione dell’arte contemporanea torinese e che grazie alla partecipazione di BI-BOx Art Space coinvolge anche la città di Biella.
In programma dal 19 al 21 settembre un grande evento collettivo e diffuso, con aperture coordinate, inaugurazioni e proposte che coinvolgono 30 gallerie, spazi indipendenti e associazioni culturali del territorio torinese.
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