Il lavoro moderno sotto la lente
di ingrandimento
Oggi alle 18 l’incontro con l’autore Loreto e lo storico William Mazzaferro
Il Centro di documentazione “Adriano Massazza Gal” e la biblioteca civica di Biella presentano, oggi alle 18, il volume di Stefano Gallo e Fabrizio Loreto “Storia del lavoro nell’Italia contemporanea”, pubblicato per le Edizioni Il Mulino nel 2023.
Il libro sarà commentato da uno dei due autori, Fabrizio Loreto, docente di Storia del Lavoro e di Storia Contemporanea all’Università di Torino, in dialogo con William Mazzaferro, storico e assegnista di ricerca all’Università di Torino.
L’appuntamento è alle 18 in piazza Curiel, con ingresso alla sala libero a tutti.
Lo storico Fabrizio Loreto, spiega così il contenuto del suo lavoro: «Il volume ha un’impostazione scientifica, con una importante e rigorosa bibliografia. Ma vuole anche essere un testo divulgativo e accessibile a tutti. L’idea di fondo è di mettere il lavoro al centro della storia italiana. Attraverso il lavoro è infatti possibile leggere, capire e studiare i cambiamenti sociali, culturali e politici che hanno attraversato l’Italia contemporanea. Un’idea che ha già illustri esempi, tra i quali lo storico biellese Franco Ramella, autore di una pietra miliare sull’argomento: “Terra e telai”. L’impianto tiene conto della vastità e della complessità del mondo del lavoro, cercando di tenere insieme i diversi punti di vista».
E prosgeue: «Non c’è solo la storia del sindacato, delle leggi, delle istituzioni e dei partiti. Ma anche dei lavoratori, senza contrapposizioni. Inoltre abbiamo scelto di osservare e studiare questi mondi da più punti di vista: il cinema, la stampa e la satira, oltre ai documenti».
Nel volume ci sono diversi importanti riferimenti alla storia del lavoro nel Biellese. Spiega Loreto: «Il primo è legato all’industrializzazione contemporanea all’unità d’Italia, con la nascita del capitalismo industriale. Poi la Resistenza con il Contratto della montagna, che già prevedeva la parità salariale tra uomo e donna. Tema che sarà sancito per via legale con una sentenza della magistratura nel corso degli anni Sessanta, con il caso scuola di un’operaia che fece causa alla propria azienda ottenendo quanto dovuto».
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