«La mia ribellione? Essere sempre libera e sincera»

Intervista a Loredana Bertè, sarà a Sordevolo lunedì

Anticonformista, ruggente, precorritrice di stili musicali come di mode, Loredana Bertè non ha eguali nella storia della musica italiana, perché lei la storia l’ha fatta, e continua a farla, festeggiando quest’anno le sue nozze d’oro.

Dallo scandaloso esordio nel 1974 con l’uscita dell’album Streaking, nella sua straordinaria carriera ha collezionato una serie di vittorie professionali inimmaginabili, ma anche sociali, in difesa della libertà individuale, e, infine, la vittoria più bella, quella con se stessa, arrivando finalmente ad amarsi e dichiarandolo senza mezzi termini con il brano Pazza con cui si è aggiudicata il tanto desiderato Premio della Critica Mia Martini alla 74esima edizione del Festival di Sanremo.

18 album in studio, 5 album dal vivo, 2 Ep e 5 raccolte ufficiali, oltre 15 milioni di dischi venduti, si è confrontata con ogni sorta di genere musicale; ha portato il reggae in Italia, con “E la luna bussò” (1979) prima di Bob Marley, è diventata protagonista di primo piano nel panorama rock italiano, sapendosi sempre evolvere senza mai snaturarsi.

Il “Ribelle - Summer Tour 2024”, che farà tappa a Sordevolo grazie al Contato del Canavese nell’Anfiteatro Giovanni Paolo II lunedì 15 luglio (alle 21.30), celebra 50 anni di carriera, con un susseguirsi di successi cantati con la graffiante energia che la contraddistingue, per un concerto ricco di interpretazioni di rara intensità.

Proprio in vista dell’evento abbiamo avuto l’opportunità di intervistare la Regina del rock che ha soddisfatto alcune curiosità sulla sua vita e il suo percorso professionale.

Il “Ribelle – Summer tour 2024” si inserisce nel contesto dei festeggiamenti per i suoi 50 anni di carriera: quale criterio ha guidato la scelta dei brani in scaletta, tra tutte le sue intramontabili hit?

Per Ribelle Summer Tour ho preparato una nuova scaletta, la mia discografia è una Treccani, ogni volta è difficile scegliere. Le hit ci saranno tutte, poi ascolterete anche “Sogno Incredibile”, il brano con Emma, “J’Adore Venise” e naturalmente “Bestiale”, il mio nuovo singolo con gli Eiffel 65.

Questo tour estivo è un inno alla libertà: nella vita come nella carriera, è riuscita a fare tutto ciò che voleva o qualche volta è dovuta scendere a compromessi?

Ho sempre evitato i compromessi e sostenuto le mie scelte, diventando in alcuni casi anche scomoda, ma questo è il prezzo da pagare per essere liberi.

L’album “Ribelle”, da cui il tour prende il nome, è una straordinaria summa del suo talento artistico: a quale brano si sente più legata e perché?

Le mie canzoni sono i miei figli, impossibile sceglierne una in particolare.

“Ribelle” è l’aggettivo che meglio la descrive e con cui si definisce. Qual è stato il gesto di ribellione più importante della sua vita?

Il mio più grande gesto di ribellione è stato quello di essere sempre me stessa, libera e sincera e il pubblico l’ha capito e non mi ha mai abbandonato.

Le sue battaglie, agli stereotipi e alle convenzioni, per cui cantava “una per cui la guerra non è mai finita”, con il passare del tempo hanno trovato pace o, al contrario, si sono fatte più vivide?

Oggi più che mai bisogna continuare a tenere alta l’attenzione e lottare, vedo che tanti diritti per cui in passato si è lottato ora sono di nuovo messi in discussione e questo non può e non deve accadere.

A Sanremo le è stato assegnato il premio della critica Mia Martini. Averlo ottenuto con un brano come “Pazza”, in cui canta l’amore e il perdono verso se stessa è, metaforicamente, un cerchio che si chiude, non crede?

Il Premio della Critica Mia Martini per me è il Premio in Assoluto e finalmente l’abbiamo riportato a casa, in questo senso sì è un cerchio che si chiude.

C’è un sogno, un obiettivo, un traguardo, che desidera ancora raggiungere?

Ora vivo giorno per giorno senza traguardi e obiettivi, la vita è questa.

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