La Venere di Pistoletto torna a Napoli

L’opera dell’artista biellese è di nuovo installata in piazza del Municipio

Torna a Napoli una nuova versione della celebre Venere degli Stracci di Michelangelo Pistoletto. Un simbolo di resistenza, di speranza e di rinascita. È questo il potente messaggio di cui si fa portatrice la nuova opere, reinstallata e inaugurata ieri in piazza Municipio a Napoli.

Dopo l’incendio che aveva colpito la prima installazione, l’artista ha manifestato la volontà di ricostruire l’opera e il sindaco di sostenerne la reinstallazione. La volontà di donare l’opera da parte di Michelangelo Pistoletto - per acquisirla al patrimonio dell’ente sono in corso le attività amministrative - conferma il profondo legame con la città e ribadisce la volontà dell’artista di promuovere l’arte come strumento educativo, forza propulsiva di trasformazione sociale, soprattutto nei contesti fragili.

Alla cerimonia di inaugurazione hanno preso parte il sindaco del Comune di Napoli, Gaetano Manfredi, l’artista Michelangelo Pistoletto, il consigliere del Sindaco e curatore di Napoli Contemporanea, Vincenzo Trione, e il vicepresidente di Altra Napoli EF, Antonio Roberto Lucidi.

A conferma del legame tra l’opera e la comunità, dopo l’incendio, l’Altra Napoli aveva lanciato una campagna di crowdfunding - Ricostruiamola! - che il Comune ha accolto con favore e che ha ricevuto il sostegno da parte di tanti cittadini.

Tuttavia, dopo la decisione dell’artista, i fondi ricavati dalla campagna di crowdfunding, sono stati destinati a due associazioni con finalità sociali presenti sul territorio: l’associazione “La Scintilla”, che opera per la tutela, l’accompagnamento, la socializzazione e la serena autonomia delle persone affette da disabilità intellettiva e la Cooperativa Sociale “Lazzarelle”, impegnata nel recupero, attraverso il reinserimento in qualificati progetti di lavoro, delle donne afflitte dal regime di detenzione che vogliono essere protagoniste attive del loro cambiamento.

La città di Napoli ha dimostrato di essere capace di risollevarsi e guardare avanti. La nuova Venere rafforza la vocazione al contemporaneo di Napoli e si pone all’interno di un programma più ampio che vuole essere un esempio di come l’arte contemporanea sia determinante nelle città, trovando forme originali di rigenerazione urbana capaci di coinvolgere l’intera comunità.

L’opera sarà esposta in piazza Municipio per tre mesi, al termine dei quali troverà la sua definitiva collocazione. Al momento sono in corso le verifiche tecniche nella Chiesa di San Pietro ad Aram, luogo di grande valore storico alle porte di Napoli che potrebbe trovare ulteriore valorizzazione attraverso quest’apertura al contemporaneo.

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