L’arpista biellese che vive in Olanda rientra in tournée
Francesca Loi proporrà i suoi brani intessuti di leggende celtiche in una serie di concerti tra Piemonte e Lombardia in programma a maggio
Tra mito, fiaba e atmosfere tolkieniane, è iniziata la tournée di Francesca Lai, musicista, cantante e artista biellese di origini sarde. Otto concerti musico-cerimoniali - iniziati lo scorso 2 maggio e organizzati assieme allo scrittore e ricercatore spirituale Andrea Cogerino - in Piemonte e in Lombardia, che, grazie alla magia dell’arpa, al ritmo dei tamburi e alla sua voce, potente ma angelica e profondamente emotiva, sono capaci di evocare il sacro, l’ultraterreno, l’ancestrale. Melodie calde, eleganti, che arrivano dritte all’anima con un linguaggio universale che riconnette chi le ascolta al ricordo, alla Terra, all’antico e, come anche accade a Fralalai, nome d’arte della musicista, alle origini, nel suo caso alla Sardegna nuragica.
Nata a Biella, eredita infatti, il bagaglio di leggende, luoghi sacri e folklore, a cui si ispira, dal padre, nato a Tissi, in provincia di Sassari, e l’amore per la tradizione, la musica e la spiritualità celtica del nord Europa dalla madre originaria di Ponte nelle Alpi.
Gli omaggi alle sue radici sono innumerevoli, dal suo ultimo videoclip musicale alla canzone “Luna Paraluna”, che rimandano entrambi ai Brebus, antiche formule magiche di matrice pre-cristiana, dedicati alla luna e a riti di fertilità, che venivano passate da donna a donna, e che l’artista ha deciso di mettere in musica.
I prossimi concerti saranno giovedì 9 (ore 20.45) “I doni della Primavera” (associazione Tondomondo, Milano) e venerdì 10 (18.30) “Riti d’amore e di amicizia” ad Avigliana. Sabato 11 e domenica 12, ai piedi dello splendido Monte Musine, la musicista sarà ospite del prestigioso canale “facciamo finta che” (Torino). Francesca Lai ha frequentato il Liceo Artistico “G. e Q. Sella” di Biella e studiato pittura all’Accademia Albertina delle Belle Arti di Torino.
Dopo essersi perfezionata alla Minerva Art Academy di Groningen, da alcuni anni vive e risiede ad Amsterdam, realtà in cui sperimenta un diverso sistema educativo nel campo artistico, confrontandosi con tecniche quali video, fotografie e installazioni con approccio sperimentale.
Da una formazione musicale in chitarra classica, negli ultimi anni, dopo una profonda esperienza di perdita e lutto, Fralalai si è dedicata ad un percorso musicale che include le sonorità incantate dell’arpa celtica, il canto come forma espressiva di contatto con il sé più autentico e altri strumenti dalle sonorità antiche come il tamburo sciamanico e la lira. Da bambina soleva trascorrere interminabili pomeriggi negli idilliaci paesaggi delle Alpi, assorbendone la bellezza e il linguaggio degli elementi naturali, che incarna nella sua musica. Ha pubblicato diversi album come “Awekening Awen”, un viaggio etereo e profondo di re-incanto, che, come lo descrive Fralalai, «trasporta nella danza delle onde martellanti, delle foreste incantate e delle lucciole crepuscolari per risvegliare il tuo “Awen”, un’antica parola celtico-bardica che significa “soffio d’ispirazione”». “Fruits of the Winds”, invece, è un viaggio onirico, appassionato e intimo, colorato da accenni ad atmosfere celtiche e mediorientali, in cui si fondono linguaggi conosciuti e misteriosi. I “venti” sognanti e i “frutti” sensuali di questa musica trasportano in un’esperienza piena di meraviglia e incanto. “Channeled Chants vocal improvisations” è, infine, una raccolta di canti completamente improvvisati in studio di registrazione, seguendo l’ispirazione e l’energia del momento. Nel suo prossimo Album saranno inclusi brani di arpa e canto e tre pezzi in sardo, musicati da Lai per voce e tamburo.
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