L’artista Gec omaggia Hokusai a Biella
con un’opera inedita
Da oggi è visibile il manifesto dedicato alla “Grande onda”: il progetto è curato da BI-BOx Art Space per “La città che vorrei”
Un omaggio alla Grande Onda di Katsushika Hokusai, l’artista giapponese che è stato celebrato a Biella durante la mostra al Piazzo, che si è conclusa nelle scorse settimane: è l’opera “Siamo marea”, realizzata dall’artista torinese Gec in collaborazione con il collettivo nazionale di “Fridays for future”.
È un grande manifesto che riproduce la celebre onda, e sarà visibile da lunedì in piazza San Paolo.
Questa iniziativa rientra nel progetto curato da BI-BOx Art Space di Irene Finiguerra con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Biella, denominato “Da cosa nasce cosa”, che ha come obiettivo quello di avvicinare il pubblico al contemporaneo, all’arte e ai temi della quotidianità.
Il tema di questa edizione del progetto è “La città che vorrei”, in particolare agli artisti coinvolti con la call è stato richiesto di analizzare gli spazi urbani della città di Biella, interrogandosi su come siano vissuti e su come li vorrebbero. Nella visione di Gec, “La città che vorrei” è ciò che resta dopo la tempesta. Si erge sulle terre emerse, guarda al mondo sommerso. Non si trovano più petrolio, copertoni o marmitte, vasche da bagno o televisioni, non si sta più comodi in poltrona: dalla terra nascono alberi che nessuno più taglierà, il cielo vira verso colori nuovi. Lo scenario sta cambiando.
Mentre in piazza San Paolo l’opera misura 6x3 metri, in modo tale che l’arte penetri nel tessuto cittadino, conquistando uno spazio inusuale, nella sua versione originale l’illustrazione è stata stampata in formato 70x50cm in tre diverse versioni di colore, per un totale di sole cento copie, firmate e numerate a mano sul fronte dall’artista Gec. Parte del ricavato è stato indirizzato al movimento Fridays for future.
L’artista
Gec, classe 1982, vive e lavora a Torino. Dopo la laurea in Architettura, fonda il suo lavoro sull’utilizzo del web per coinvolgere il pubblico in prima persona, senza il quale ogni sua opera non potrebbe esistere. Gli inviti alla partecipazione attiva rivolti allo spettatore nascono sui social network e indagano temi quali il lavoro, la comunicazione pubblicitaria, il consumo consapevole, le lotte di classe, il gioco; la loro riuscita dipende esclusivamente dalla risposta del pubblico e dal grado di interesse che ciascun progetto riesce a smuovere in rete. Il risultato sono opere spesso realizzate nello spazio urbano senza alcuna autorizzazione, immagini o installazioni ambientali ironiche e drammatiche, in grado di coinvolgere un pubblico trasversale tramite un linguaggio sintetico e immediato. Gec ha partecipato ad importanti mostre in Italia e all’estero. Le sue recenti mostre includono Schermi delle mie brame, Triennale di Milano, Milano (2014); Cala la notte, Biblioteca Civica Museo Mart, Rovereto (2013); Epidemic happiness, Biennale di Architettura di Venezia, Venezia (2012).
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