L’intervista sul magazine “Il Piemonte” tra i dieci fotografi di paesaggio

C’è il nome di Stefano Ceretti tra i dieci fotografi scelti dalla rivista “Il Piemonte” per raccontare i più bei paesaggio del territorio regionale.

Il nuovo numero del magazine dedica diverse pagine al «racconto di una terra meravigliosa»: il servizio è introdotto da Guido Barosio, direttore responsabile della rivista, e propone ai lettori alcune immagini associate alle interviste con gli autori.

Racconta Ceretti: «Ho potuto raccontare, a mezzo delle parole di Paolo Patrito, una delle firme della redazione, come la mia passione per la fotografia sia nata in seconda media (grazie a don Piero Grillo, il mio insegnante di lettere), di come la mia vena creativa si sia sviluppata dopo il 2001 (anno in cui ho dovuto affrontare un Linfoma non-Hodgkin), di come i miei posti “biellesi” del cuore siano il Battistero di Biella e il lago di Viverone (in tutte le stagioni e rigorosamente all’alba) e di come con i miei scatti io voglia creare emozioni. Questa pubblicazione è stata una bella sorpresa che io ho colto con gioia e di cui mi piace dare notizia non per un irrinunciabile desiderio di autocelebrazione, ma per rendere tutti partecipi di come, a qualsiasi età e in qualsiasi momento della propria carriera, le soddisfazioni facciano sempre bene al cuore».

Fanno bene al cuore, così come la passione che Stefano Ceretti impiega nella sua attività. E questo traspare con evidenza negli scatti che realizza: tra le foto che abbelliscono il servizio pubblicato su “Il Piemonte” compaiono le sue più note, quelle appunto dei suoi luoghi preferiti, il Battistero di Biella, raccontato con un taglio che valorizza la bellezza di uno dei simboli cittadini, e Viverone, che Stefano Ceretti sceglie per giocare con i riflessi e per sfruttare le note luminose del cielo nei momenti più significativi della giornata.

nCeretti è molto conosciuto in città per i suoi progetti, tra cui i ritratti di famiglia, Voli (ovvero una serie di fotografie di gabbiani pubblicate in Giappone) e Black Hands White, un lavoro dedicato alle mani, esposto a Berlino nell’autunno del 2012.

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