Nei Giorni di Macaia un manoscritto ritrovato svela la storia di «Nero»

Il suo esordio di scrittore risale al 2003 con «Mannaggiamerica», romanzo che gli ha dato la soddisfazione di vincere il Premio Pinayrano 2004. Poi è stata la volta de «Il sorriso di Venere» nel 2007 scritto con Leonardo Franchini.

Alessio Mazzolotti, autore ma anche regista, sceneggiatore, socio fondatore, Ceo e direttore creativo dell’agenzia di comunicazione Fishbone Creek, ora è pronto a tornare in libreria con un nuovo romanzo, «Giorni di Macaia», che ha deciso di promuovere con Bookabook, una delle comunità di lettori più numerose in Europa che dà la possibilità di scegliere, di partecipare e di portare i libri sugli scaffali contribuendo, attraverso il passaparola, a scrivere il successo degli autori.

Questa volta è un vecchio manoscritto che riemerge dal passato a diventare protagonista sulle pagine del romanzo. Le parole contenute sulle sue pagine ingiallite , come un filo rosso annodano il destino di un giovane partigiano a quello di una famiglia tormentata.

«Ho scritto questo libro» spiega Mazzolotti «per raccontare un pezzetto di quelle verità che la Storia con la S maiuscola tende fatalmente a ignorare. Per farlo ho ascoltato le storie che altri mi hanno narrato, sono tornato ai luoghi della mia infanzia e a quelli di vari momenti della mia vita elaborandoli attraverso l’uso della finzione. Poi ho provato a dare una risposta a una domanda che mi accompagna sin da quando ho scoperto la lettura: qual è il prezzo da pagare per scrivere una buona storia»?

Il nuovo romanzo del poliedrico autore biellese, è ambientato in Liguria nell’estate del 2001 mentre a Genova si sta alzando l’urlo del G8. L’afa è stagnante (la macaia come la chiamano i vecchi della regione rivierasca) aleggia e toglie il respiro, e rende tutti inquieti e indolenti. Ermanno e Chiara stanno trascorrendo l’estate nella casa del mare quando la loro routine si infrange contro una scoperta inattesa. Dietro al boiler, l’intonaco del muro tradisce i segni di una stanza segreta zeppa di armi della Resistenza e un diario.

E’ quello di «Nero», giovane di cui è noto solo il nome di battaglia, che sulle pagine parla di un amore che nasce, dei rischi della vita di partigiano, di un progetto da realizzare. Una storia affascinante ma irrisolta perché in quei giorni è accaduto qualcosa le cui conseguenze riecheggiano ancora nel presente.

Per «unire tutti i puntini» e cercare di risolvere il mistero contenuto nel manoscritto, è necessario atterrare sulla pagina di Bookabook e prendere parte alla campagna di crowdfunding. Lanciata pochi giorni fa (ha già superato il 50 percento dell’obiettivo) ci sono a disposizione ancora un paio di mesi entro i quali prenotare il romanzo e fare così in modo che venga pubblicato e poi distribuito in libreria dalla casa editrice.

Mazzolotti biellese fino agli studi liceali e oggi di stanza a Milano, ha lavorato per Studio 54 di New York, con il gruppo Magà e con la compagnia di Peter Brook. Ha firmato progetti per il cinema, è autore e regista TV per le più importanti realtà nazionali. Tra i suoi spettacoli: Italiani.it, con Beppe Braida; Il Coniglio Bianco - Giorgio Gaber e la rivoluzione, con Claudio Taroppi; Io (R)Esisto, con l’esploratore Alex Bellini e Dobbiamo tutto agli hippie, con il giornalista Roberto Bonzio. Crea contenuti interattivi multipiattaforma, installazioni immersive (Madison Square Garden NY, Aeroporti di Roma, Fuorisalone Award 2022), progetti focalizzati sull’accessibilità culturale e sensoriale attraverso Realtà Aumentata e Virtuale. Collabora con l’Università Cattolica, Naba e l’Università di Torino.n

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