Genera forme e paesaggi utilizzando la cenere: la sua ricerca artistica dà origine a opere minimaliste e sorprendenti, che saranno esposte da oggi fino all’11 agosto nella chiesa di Santa Marta a Magnano. L’artista che propone il suo lavoro è Maria Elisabetta Novello, vicentina, che ha sposato il concetto contenuto in questo materiale - residuo ultimo di materia - per esprimere il suo messaggio.
Si legge nel racconto della sua arte, pubblicato sul suo sito ufficiale: «L’opera di Maria Elisabetta Novello accoglie un elemento effimero e fuggevole che porta in sé la fragilità del contemporaneo e la bellezza e l’instabilità dell’esistenza stessa. L’opera è interstizio sociale e strumento di rivendicazione del suo essere artista che si confronta con il mondo detenendo l’incombenza e l’urgenza dell’individuo che a tale universo appartiene e per il quale “lotta”. L’arte esiste nonostante la precarietà del mondo, l’arte è il meccanismo per eludere l’entropia del mondo. Dopo l’etica e dopo l’azione, l’opera è il resto, il residuo di un processo, l’impertinenza, l’apertura di uno spazio di pensiero.
La mostra sarà visitabile fino all’11 agosto nei giorni di sabato e domenica dalle 16.30 alle 19.30.
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