Palazzo La Marmora avrà un nuovo giardino fedele alla sua storia
È stata presentata la forma rinnovata che sarà restituita alla storica area verde: verranno riscoperte le diverse anime del luogo
Otto secoli di storia rivivranno raccontando ai visitatori le diverse anime di Palazzo la Marmora, al Piazzo, con l’ambizioso progetto di restauro del giardino che ha coinvolto diversi professionisti. L’intento di Francesco Alberti La Marmora, erede e proprietario della storica dimora biellese, è stato quello di valorizzare le diverse identità storiche del luogo.
Il progetto, denominato “Dal Rinascimento al Romanticismo: giardino privato e paesaggio urbano, una restituzione”, è stato presentato ieri ed è diventato concreto perché il piano d’intervento, molto complesso, ha beneficiato di un finanziamento dei fondi Pnrr rivolti ai privati.
La dimora storica
Palazzo La Marmora appartiene da sempre alla stessa famiglia, che ha deciso di aprire al pubblico una parte dell’antica struttura allestendo una Casa Museo in cui vengono celebrati matrimoni. È anche un contesto ideale per eventi privati, ed è spesso teatro di iniziative culturali e mostre. In altre parole il Palazzo è perfettamente integrato nel polo culturale cittadino e in questo ambito è un punto di riferimento importante.
Il progetto
L’intervento di recupero è stato presentato da Elisa Campra, agronoma e architetto del paesaggio, che con i colleghi Andrea Polidori e Luca Malavolta ha spiegato l’obiettivo dell’intenso lavoro svolto dai professionisti che fanno parte del team di progettazione.
L’impulso a partecipare al bando del Pnrr riservato ai privati è sorto il 12 luglio dell’anno scorso: è una data che Francesco Alberti La Marmora non ha dimenticato, perché in quella notte il cedro secolare, bellezza rara che svettava in giardino, è stato colpito e spezzato da un fulmine. «Da circa vent’anni avevo in mente il restauro del ninfeo» ha spiegato La Marmora, riferendosi alla pregiata struttura risalente al periodo cinque-seicentesco al centro dell’area verde, «realizzato da un’idea di Sebastiano Ferrero che portò il Rinascimento a Biella. E la distruzione del cedro è stata cruciale: decisi in quel momento di dare un seguito all’intento che mi accompagnava da tempo».
I fondi sono stati assegnati nel giugno 2022, e rappresentano il segno tangibile della bontà del progetto: solo 40 iniziative private, in tutta Italia, hanno ottenuto il finanziamento del Pnrr. I lavori sono in corso e saranno terminati nel 2025. In particolare il cuore dell’intervento riguarda la restituzione al giardino di tutte le identità che lo hanno caratterizzato nel corso del tempo. «Un giardino non si “sbuccia”» ha precisato Polidori, molto chiaro nel rendere l’idea che sta alla base di quest’opera di restauro: ogni parte, segno di un’epoca passata, verrà recuperata e restituita al pubblico, ricercando l’armonia che il giardino ha sempre conservato dal punto di vista paesaggistico.
Con il nuovo anno il giardino sarà aperto al pubblico per quattro mesi all’anno, affinché i visitatori possano apprezzare la bellezza e la storia di un luogo che fa parte del patrimonio cittadino.
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