Poesia e arte figurativa domenica si incontrano a Villa Cernigliaro

La XXIV Stagione culturale di “Zero gravità - Villa Cernigliaro per arti e culture” continua con un altro appuntamento nella suggestiva Serra dei Leoni all’interno del complesso della villa di Sordevolo. Fino al 20 ottobre sarà protagonista la mostra intitolata “Giusto Pilan, Vanni Cantà e Marco Munaro. Corpi, segni e una voce” a cura di Carlotta Cernigliaro, che sarà visitabile dal venerdì alla domenica tra le 15 e le 19. L’opportunità di avere circa quaranta opere dei tre artisti è arrivata grazie alla collaborazione con Il Ponte del Sale Casa editrice e Associazione culturale di Rovigo. La mostra sarà inaugurata domenica alle 16.30 e avverrà alla presenza degli artisti, con un reading live del poeta Marco Munaro.

Giusto Pilan si è diplomato nel corso di pittura all’Accademia di Belle Arti di Venezia nel 1989. Oggi vive e lavora a Vicenza e nella sua carriera da artista ha esposto in Italia e all’estero in importanti gallerie e istituzioni pubbliche. Le sue origini francesi e lo zio pittore a Parigi lo hanno inevitabilmente portato a collaborare con gallerie francesi e belghe tra cui in città importanti come Parigi e Bruxelles. Nel 2009 ha vinto il primo premio “Arts Plastiques” alla Fondazione Charles Oulmont di Parigi, invece tra le ultime mostre si ricorda la personale nel 2019 organizzata dal comune di Vicenza nello spazio AB23. Nel 2015 è stato invitato dalla Galerie “Very art Space” di Parigi a partecipare alla mostra collettiva in Cina Artistes Européens en Chine” al Qingdao Sculpture Art Museum. Nel 2016 è stato selezionato a partecipare in Cina alla “Xuyuan International Print Biennal” di Pechino allo Jinan Art Museum. Attualmente collabora con la Galleria Exuo a Tours e la Galleria Isorropia homegallery di Milano.

Vanni Cantà è nato nel 1955 a Rovigo dove vive e lavora attualmente. Nel 1980 ha conseguito la laurea in Discipline delle Arti, della Musica e dello Spettacolo Università di Bologna, con una tesi sull’opera di Osvaldo Licini. Ha iniziato a dipingere con continuità e passione dal 1976, partecipando anche a diverse manifestazioni artistiche sia in Italia che all’estero e guadagnandosi la notorietà che oggi gli è riconosciuta. Le sue opere sono sicuramente state influenzate dal pensiero visivo e dal minimalismo, ma successivamente l’artista è approdato a una sua personale sintesi pittorica in cui il prodotto finale è il risultato di un processo di unione, di scelta e di composizione peculiare. Sicuramente dalle opere di Cantà si evince uno scontro tra antico e moderno, che insieme vanno a creare la preziosa linea pittorica dell’artista.

L’ultimo artista della rassegna è il poeta e insegnante Marco Munaro, nato a Castelmassa nel 1960, si è poi spostato a Bologna per studiare Lettere, facoltà in cui si è laureato nel 1984. Attualmente vive a Rovigo e nella sua carriera da poeta ha ricevuto diversi premi tra cui il Premio “Leonardo Sinisgalli”, il Premio “Laura Nobile”, il Premio “San Vito al Tagliamento” e, per la diffusione della poesia straniera in Italia, il Premio “Catullo”. Ha curato omaggi a poeti antichi e moderni, e ha collaborato con poeti, artisti, attori, musicisti contemporanei. Suoi testi sono stati tradotti e pubblicati in inglese, polacco, finlandese, spagnolo e arabo, altri sono stati pubblicati (in italiano) negli Stati Uniti e in Giappone.

Appuntamento per domenica alle 16.30, per l’inaugurazione di questa mostra a Villa Cernigliaro, organizzata nell’ambito della XXIV Stagione culturale di Zerogravità, che ha proprio come tema le “Convergenze Umane”: l’arte per trasformare le relazioni umane globali. 

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