Studenti a Palermo per dire no alla mafia
Nel giorno della strage di Capaci, 13 giovani biellesi hanno partecipato al ricordo del giudice Falcone
Anche quest’anno la Fondazione CR Biella ha finanziato il progetto di gemellaggio per una delegazione di studenti biellesi con l’istituto comprensivo De Amicis/Da Vinci di Palermo in occasione dell’anniversario della strage di Capaci del 23 maggio, in collaborazione con l’associazione NOmafiebiella e l’associazione palermitana ‘a Strummula.
NOmafiebiella promuove da anni attività di educazione alla legalità nelle scuole secondarie del territorio, grazie al sostegno della Fondazione nell’ambito del progetto “Muse alla Lavagna”. Il percorso di quest’anno, intitolato “Parliamone… Dimmi”, ha visto come conclusione un viaggio a Palermo dal 21 al 24 maggio per un gruppo di studenti biellesi provenienti dal liceo del Cossatese e facenti parte della compagnia teatrale “I Copioni”, diretta dal professor Giuseppe Marrone. Il gruppo dal 2021 porta in scena uno spettacolo teatrale dal titolo “Siamo Capaci”, sulle vicende di alcuni eroi dell’antimafia siciliana, tra cui Peppino Impastato, Falcone e Borsellino.
A’ Strummula invece promuove attività educative e di contrasto alle povertà per i minori del quartiere Noce di Palermo, facendo un preziosissimo lavoro di animazione di comunità dal basso, in collaborazione con l’I.C. De Amicis/Da Vinci, che sorge appunto in quello stesso quartiere.
Nel loro soggiorno palermitano, i 13 studenti biellesi, accompagnati dal prof. Marrone, dalla formatrice di NOmafiebiella Francesca Benenati e da Marta Maglioli e Alberto Panzanelli della Fondazione Cassa di Risparmio di Biella, sono stati accolti dagli operatori dell’a Strummula «a braccia aperte, come se ci conoscessimo da tempo», come scrive Samuele, uno dei ragazzi biellesi. Non solo cibo, balli e risate, ma anche momenti formativi con la visita dei luoghi della memoria e dei beni confiscati che, come dice Davide, «ci hanno mostrato la resilienza di questa terra, il suo desiderio di rinascita».
Nella giornata del 23 maggio la delegazione biellese si è unita al corteo organizzato dalla scuola e dell’associazione per le vie del quartiere. Scopo della manifestazione, secondo la dirigente Giovanna Genco, è quello di combattere l’indifferenza generale verso la memoria e far radicare negli studenti il valore della legalità. Il corteo ha davvero emozionato tutti. Dice Francesca: «Vivere questo giorno insieme a persone strettamente legate a questa data mi ha fatto sentire parte di un’alleanza contro l’ingiustizia: marciare tutti insieme e vedere i balconi con appese le lenzuola bianche, simbolo dell’antimafia, mi hanno coinvolta in questa lotta». Nella stessa giornata la compagnia biellese ha rappresentato nell’auditorium della Leonardo Da Vinci lo spettacolo che, in questa occasione, ha mutato il suo titolo in “Siamo (a) Capaci”. Spiega Aurora: «è stato il coronamento di un percorso iniziato tre anni fa, quando per la prima volta a Gaglianico abbiamo portato in scena la prima rappresentazione».
La forte responsabilità sentita dai ragazzi per questo compito è stata ampiamente ripagata dalla commozione del pubblico: «È stato bello sapere di averli emozionati, e che, nel nostro piccolo, siamo riusciti a far sentire loro la nostra vicinanza» dice Letizia. Giulia racconta che non dimenticherà mai il momento in cui «a fine spettacolo una spettatrice è venuta da me piangendo e, strette in un abbraccio, mi ha ringraziata per quello che avevamo fatto».
L’esperienza a Palermo ha lasciato un segno indelebile.
Fondamentale è stato il lavoro del professor Marrone, vero capitano di questo gruppo, capace di trasmettere ai ragazzi attraverso il teatro una consapevolezza così forte: «Far sì che a noi restino non tanto nozioni, quanto schemi mentali, idee, emozioni è l’obiettivo ultimo di ogni buon insegnante. Credo che in questa settimana questo obiettivo sia stato raggiunto, in tutti i sensi» commenta ancora Davide.
Per dirla con le parole del professor Nando Dalla Chiesa – che sarà a Biella 13 giugno, ospite di NOmafie per presentare il suo nuovo libro – a fronte di tante lezioni di educazione alla legalità, questa si coltiva davvero nelle esperienze e nelle relazioni, perché la legalità altro non è che un sentimento!
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