Tra visioni immaginifiche e suggestioni orientali: il racconto di Marco Polo

Carlotta Thione

Il viaggio, l’altro da sè e l’oriente: è stata inaugurata sabato negli ambienti di Palazzo Gromo Losa la mostra intitolata “Marco Polo. L’impossibile”, ideata dalle associazioni Stilelibero, Pericle e Pacefuturo e sostenuta dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Biella, dal Comune di Vigliano Biellese e dal patrocinio della Città di Biella. Durante la presentazione i curatori Irene Finiguerra, Fabrizio Lava e Gigi Piana hanno accolto il pubblico narrando la struttura compositiva della mostra e presentando gli artisti, i quali, con le loro visioni immaginifiche, hanno saputo celebrare la figura del viaggiatore veneziano. Durante l’introduzione, il Presidente della Fondazione CRB Michele Colombo ha sottolineato: «Dal Polo Culturale di Biella Piazzo nascono bei progetti che funzionano in termini culturali e turistici». A seguire, il giovane neolaureato Simone Colombo, ha ricordato il viaggiatore veneziano, oggetto della sua tesi di laurea, in un racconto basato sul legame tra Polo e il mercato orientale. Al termine dei ringraziamenti e dei saluti, gli organizzatori hanno accompagnato il pubblico all’interno del Palazzo, raccontando in ogni sala il percorso artistico e creativo intrapreso dai singoli artisti. Nella prima sala, l’opera immersiva della coppia Colosimo e Bruni accompagna il visitatore in Cina, terra largamente descritta nel “Milione” attraverso la storia della caduta dell’Impero, in un racconto cinico ed ironico, privo di pregiudizi. Nella sala adiacente il viaggio continua con la presentazione degli acquarelli dell’artista biellese Giorgio Maria Griffa.

L’artista visivo BR1 indaga il mondo giovanile e, nello specifico, in questa mostra ha deciso di racontare le conseguenze che alcune giovani iraniane subiscono per il lororifiuto dell’uso del velo. Luciano Pivotto presenta, invece, una serie di opere intitolate “Autonomia” realizzate in cera.

Gli artisti cinesi Ye Wenlong e Zheng Xiaolin mostrano attraverso i loro scatti fotografici l’importanza del rispetto nei confronti della natura. Sempre in ambito fotografico Cocis Ferrari espone i propri lavori dedicati al tema dei confini, affrontati e varcati dallo stesso Marco Polo nel corso dei suoi viaggi.

Proseguendo nel percorso, Lorenzo Gnata offre al visitatore un’esperienza immersiva con la sua installazione “Come per riconoscermi”, ispirata alla città di Adelma narrata ne “Le città invisibili” di Italo Calvino. Per concludere Michela Cavagna invita il pubblico a riflettere sul significato della dimora mediante la propria opera realizzata con scarti di lavorazione tessile.

Informazioni utili

La mostra è visitabile fino al 22 settembre. Contatti: 388 5647455; [email protected]; www.palazzoferrero.it; www.associazionestilelibero.org. Tutti i giorni di apertura della mostra a Palazzo Gromo Losa sarà possibile visitare gratuitamente il giardino e l’installazione multimediale “Plaç. Le storie del Piazzo”, dedicata al borgo storico di Biella.

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