All’ex Lancia annunciata la cassa integrazione

La crisi dell’auto raggiunge lo stabilimento di Verrone: la produzione rallenterà per due settimane a dicembre

La crisi dell’auto tocca anche Verrone: Stellantis ha annunciato due settimane di cassa integrazione a dicembre, dal 9 fino all’antivigilia di Natale, motivate con un calo della richiesta dei cambi, assemblati al ritmo di circa mille al giorno nello stabilimento ex Lancia per i veicoli di tutti i marchi della multinazionale, commerciali e non. La decisione non ha colto di sorpresa i poco meno di 400 dipendenti e i sindacati, dato che da tempo nelle fabbriche del gruppo si è fatto ricorso ai cosiddetti ammortizzatori sociali dato il rallentamento della domanda e di conseguenza della produzione.

Verrone era rimasta fuori ma non abbastanza a lungo. «Purtroppo il pessimismo di qualche settimana fa è diventato realtà» dice Renzo Ciampolini, delegato di fabbrica della Cgil. «L’azienda ha comunicato che la cassa è richiesta in via precauzionale e che potrebbe non essere utilizzata e annullata in base alle richieste delle carrozzerie. Ma qui mi domando: il terzo produttore mondiale di veicoli non sa cosa fa e non ha i programmi di produzione chiari da un mese all’altro?». Con queste prospettive è incerta anche l’eventuale ripresa a pieno regime a gennaio, mentre è invece sicuro il destino dei 31 operai arrivati “in prestito” dalle fabbriche di Cassino e Melfi: «Torneranno a casa, per essere all’occorrenza richiamati quando ripartirà la produzione» dice Filippo Porcari, segretario provinciale dei metalmeccanici della Cgil, «perché si può essere precari anche con un lavoro stabile».

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