Economia & Società / Biella
Giovedì 25 Luglio 2024
Cambia il mondo del lavoro e dell’impresa
Il Lions Bugella Civitas annuncia la sesta edizione del Premio per la migliore recensione dei 5 titoli finalisti in lizza alla 23esima rassegna del concorso che esplora i mutamenti socioeconomici e culturali
Con quarantanove opere iscritte, provenienti da ventiquattro case editrici, tra indipendenti e grandi gruppi, il Premio Biella Letteratura e Industria, ha annunciato la sua 23esima edizione che quest’anno sarà dedicata alla saggistica. Il concorso si conferma come un momento importante e di riferimento per gli editori che pubblicano opere in grado di raccontare le trasformazioni in atto dal punto di vista economico e sociale e di indagare i rapporti tra cultura e impresa.
Quest’anno il focus dei titoli esplora il cambiamento e l’approccio che in tempi recenti ha visto aprirsi nuovi orizzonti e nuove professioni emergere nel mondo del lavoro, il punto di vista dei giovani e la risposta delle aziende, chiamate sempre di più a considerare il welfare come una componente importante quanto la sostenibilità e la propensione a innovare.
Il Premio Lions Bugella Civitas per la migliore recensione, presieduto da Luisa Benedetti, è giunto alla sua sesta edizione, strettamente collegato al Biella Letteratura e Industria. Tutti possono partecipare al concorso scegliendo uno dei libri selezionati dal Premio e scrivendone una breve recensione.
Gli elaborati, al massimo di 2000 battute, dovranno pervenire entro il 6 ottobre all’indirizzo mail (premiolionè giusto alla sua sesta edizione e [email protected]) con in allegato il modulo per il trattamento dei dati personali scaricabile dal sito del Premio Biella Letteratura e Industria (www.biellaletteraturaindustria.it).
L’autore della migliore recensione riceverà un premio di 500 euro che verrà consegnato in occasione della cerimonia di premiazione il 23 novembre ne l’Auditorium di Città Studi a Biella.
Le opere in concorso.
Franco Amatori con Impresa italiana (Treccani) racconta una storia che parte dalla grande impresa sorta a fine Ottocento nei settori di chimica, metallurgia ,meccanica, affiancata alle più piccole del manifatturiero, dal tessile alle calzature, per giungere a oggi, agli straordinari progressi dell’elettronica e delle telecomunicazioni, la rivoluzione di Internet e delle infrastrutture della Rete.
Francesca Coin, nel suo saggio Le grandi dimissioni - il nuovo rifiuto del lavoro e il tempo di riprenderci la vita (Einaudi) analizza le ragioni della crescita di una tendenza del tutto inattesa, e mostra come oggi dimettersi significhi non solo impedire alle condizioni di sfruttamento di deteriorare la propria salute e le relazioni, ma anche riconquistare tempo per se stessi e per la qualità di vita.
Stefano Cuzzilla e Manuela Perrone, con Il buon lavoro. Benessere e cura delle persone nelle imprese italiane (Luiss University Press),osservando da vicino la realtà delle imprese italiane, presentano uno strumento indispensabile per orientarsi negli anni a venire, n cui desideri, ambizioni e sostenibilità sociale non saranno più vissuti come fastidi, ma come possibilità di crescita e benessere.
Gianfranco Dioguardi in L’impresa enciclopedica. Organizzazione come strategia per il Terzo Millennio (Guerini/Next) analizza vari scenari economici e tratteggia l’ipotesi di una nuova «impresa enciclopedia» che possa caratterizzare anche una «città impresa» adeguata alle esigenze del Terzo Millennio.
Stefano Gallo e Fabrizio Loreto in Storia del lavoro nell’Italia contemporanea(Il Mulino) ricostruiscono l’evoluzione del lavoro in oltre 150 anni di storia nazionale anche pre repubblicana, per comprendere davvero cosa sia questo nostro paese e come è cambiato.
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