Confartigianato: «Prestiti all’artigianato in Piemonte in calo del 12,7%»

Sulle imprese della regione oltre tre miliardi di extracosti bancari per le piccole attività l’impatto del caro-tassi in Piemonte è dell’8,96%

Confartigianato Imprese Piemonte avverte: «La stretta creditizia frena sviluppo e investimenti con una marginalità ormai inesistente. Lo Stato deve tornare a presidiare il credito, erogandolo con i parametri dello sviluppo e dell’etica più che con quelli di Basilea, utili solo ad agevolare chi i soldi già li ha».

Il caro-tassi e la stretta creditizia, nell’ultimo biennio (giugno 2022-giugno 2024) hanno travolto le imprese del Piemonte con 3,2 miliardi di euro di maggiori oneri bancari, posizionando la nostra regione al quinto posto a livello nazionale.

Il TAE (tasso d’interesse annuo effettivo) per le piccole imprese in Piemonte (registrato a giugno 2024) è dell’8,96%, rispetto al 6,42% delle medio-grandi. Questa dinamica mette in luce un evidente squilibrio nell’accesso al credito, penalizzando le realtà di minor dimensione.

Il quadro si appesantisce se guardiamo ai prestiti all’artigianato che evidenziano una contrazione ancora più marcata: in Piemonte -12,7%; (-12,5% a livello nazionale).

E’ questo, in sintesi, ciò che emerge dal rapporto dell’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese che ha analizzando i dati della Banca d’Italia tra giugno 2022 e settembre 2024.

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