Egitto alle Olimpiadi. Le divise formali sono made in Biella

Ettore Veronese ha disegnato le uniformi degli atleti per Concrete Fashion Group azienda leader con la quale collabora da oltre 15 anni

Ettore Veronese, cresciuto professionalmente nel distretto della lana alla scuola di Nino Cerruti, è il volto di Concrete Fashion Group, confezionista egiziano leader nel settore dell’abbigliamento, con un fatturato di oltre 150 milioni di dollari e circa 10 mila dipendenti. Il colosso arabo che produce 4 milioni di pantaloni e 1,5 milioni di giacche all’anno, ha scommesso sul gusto italiano e sul direttore creativo biellese con il quale ha stretto una collaborazione che dura ormai da oltre 15 anni. Ma Veronese in questi giorni al Cairo, ha avuto la soddisfazione di presentare al ministro dello Sport e della Gioventù, Ashraf Sobhy in persona, il progetto stilistico delle divise della nazionale egiziana che prenderà parte ai prossimi Giochi di Parigi .

«Abbiamo vestito su misura oltre 400 persone tra sportivi, atleti paralimpici e lo staff che li accompagna» spiega. «Il tutto è stato approvato con soddisfazione dai vertici del comitato olimpico e dallo stesso Sobhy. La collezione è poi stata oggetto di una conferenza stampa ufficiale nei giorni scorsi. È stato un lavoro complesso proprio per la fisicità diversa di ogni campione, dalla scherma al calcio fino al sollevamento pesi».

Le divise sono caratterizzate dal bianco e da un’eleganza internazionale. L’outfit di rappresentanza comprende una giacca monopetto a un bottone e tre tasche a toppa, con un ricamo sul taschino superiore e un nastro a gros-grain sulla manica e sul pendaglio dei pantaloni che richiama i colori della bandiera egiziana: il bianco, il rosso e il mero. Per i dirigenti, invece, la giacca è nera mentre sotto tutti indosseranno una t-shirt con la stampa verticale della bandiera e il sovraricamo del simbolo olimpico. Il secondo outfit, realizzato in jersey interlock di cotone organico egiziano, include un giubbotto e pantaloni comodi per i momenti di relax e post-gara. Prosegue Veronese: «Per l’abito formale, abbiamo scelto un seersucker in cotone elasticizzato del Lanificio Subalpino. Collaboro stabilmente con le aziende biellesi i cui tessuti sono parte integrante delle miei collezioni per Cfg. Con il mio team, composto da Marcella Furlan, Valeria Barbieri e Giorgia Moschini, gestiamo l’ufficio stile dell’azienda egiziana dove vengono disegnate tutte le collezioni con un gusto classico sartoriale di alta gamma».

Osservazione, analisi e un’attenta ricerca sono i punti fondamentali che permettono di tradurre sensazioni in tendenze e di svilupparle successivamente in progetto. E’ questo il mantra di Veronese che, dopo un master in marketing aziendale, ha iniziato il suo percorso in Fila Sport per proseguire nell’ufficio prodotto di Cerruti 1881 Sport. Ha intrapreso poi la carriera di stilista indipendente aprendo, nel 1995, il suo primo studio di progettazione stilistica pret-a-porter Uomo e Donna. Oggi lavora con brand nazionali e internazionali, è consulente per il mercato cinese e segue collezioni total look nell’alto di gamma.

«Quest’anno, con Cfg lanceremo una capsule chiamata He Evolution, dal taglio molto fashion, realizzata in collaborazione con mio fratello Marco, digital creator, che ha contribuito a dare alla collezione uno storytelling particolare. Nella stagione autunno-inverno 25/26, oltre alle linee uomo, teenager e bambino, debutterà anche una collezione dedicata alla donna sempre seguita dal mio studio».

Il gruppo egiziano oltre al proprio retail che conta una cinquantina di negozi nel Paese, collabora con marchi di fama mondiale come Brooks Brothers, Massimo Dutti, Armani, Ermengildo Zegna e Debenhams. Inoltre possiede o detiene diritti esclusivi su marchi prestigiosi come Gibson London, Alexander e Racing Green.

Sempre in Egitto, di recente i fratelli Veronese hanno lavorato per l’esclusivo stabilimento balneare Sachi di Almaza Bay dove hanno vestito lettini, cuscini, curando l’arredamento. «Volevano un’atmosfera particolare, una filosofia di fondo che legasse tutto l’ambiente e la spiaggia che è davvero particolare. Per questo con Marco abbiamo creato un concept che potesse portare energia oltre che suggerire il relax».

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