Export dei distretti:soffre la moda biellese, stabile il riso di Vercelli

Indagine I nuovi dati di Intesa San Paolo evidenziano che nel primo trimestre 2024 le macchine tessili accusano la perdita del 22 per cento (-7 milioni di euro)

Ammontano a 3,2 miliardi di euro, le esportazioni dei distretti piemontesi nel primo trimestre 2024, e sono in crescita dello 0,9 per cento per un corrispettivo di 30 milioni di euro. Sono i dati sull’export distrettuale elaborato dal Research Department di Intesa Sanpaolo.

In Piemonte, i distretti hanno ottenuto risultati migliori della media dei distretti italiani, che mostrano invece un calo dell’1,1 per cento.

I distretti della moda

Se si analizza però il dato relativo ai distretti del sistema moda, si può notare che hanno realizzato nel complesso una crescita dell’1,3 per cento, ma l’andamento dei due distretti è nettamente differente: mentre cresce l’Oreficeria di Valenza (che ha aperto l’anno con un incremento dell’export del 5,8 per cento per 27 milioni di euro), cala il Tessile di Biella, che ha registrato un calo sui mercati esteri del 2,2 per cento pari a 13 milioni di euro.

La meccanica industriale

Il 2024 si è aperto anche con qualche difficoltà per l’export della meccanica distrettuale piemontese, in calo del 5,9 per cento.

Risultano in diminuzione tutti i distretti: soffrono in particolare le Macchine tessili di Biella (-22,2 per cento, corrispondenti a -7 milioni di euro); cifre negative per le Macchine utensili e robot industriali di Torino (-1,1 per cento, pari a -3 milioni di euro), per la Rubinetteria e valvolame di Cusio-Valsesia (-6,5 per cento, pari a -27 milioni di euro); per i Frigoriferi industriali di Casale Monferrato (-12 per cento, corrispondenti a -10 milioni di euro).

I distretti agro alimentari

I distretti agro-alimentari piemontesi hanno registrato nel complesso un aumento delle vendite all’estero del 5,1 per cento, ma non tutti hanno un segno positivo: Dolci di Alba e Cuneo (+18,9, pari a +75 milioni di euro), Caffè, confetterie e cioccolato torinese (+7,6, pari a +17 milioni di euro), Riso di Vercelli stabile sui livelli di export del primo trimestre 2023, Vini delle Langhe, Roero e Monferrato (-2, corrispondenti a -9 milioni di euro) e Nocciola e frutta piemontese (-17,8 corrispondenti a -17 milioni di euro).

I poli tecnologici

Per quanto riguarda i poli tecnologici piemontesi, nel primo trimestre 2024 l’export è stato pari a 50 milioni di euro, corrispondente ad una crescita del 12,7 per cento.

Questo risultato complessivo è frutto del balzo nelle esportazioni del Polo aerospaziale (+38,9 per cento, per aumento in valore di 67 milioni di euro) che controbilancia la battuta d’arresto del Polo ICT di Torino (-7,6 per cento, per un calo in valore di 17 milioni di euro).

La situazione piemontese

L’andamento dell’export è positivo sia verso i nuovi mercati (+1 per cento), trainati da Hong Kong, Emirati Arabi Uniti, India e Polonia, sia verso i mercati maturi (+0,9 per cento) con Stati Uniti, Irlanda, Regno Unito, Danimarca e Germania in testa. Considerando i principali sbocchi commerciali delle esportazioni distrettuali piemontesi, le contrazioni più evidenti hanno riguardato Belgio, Francia, Cina e Romania.

Per Stefano Cappellari, direttore regionale Piemonte Nord, Valle d’Aosta e Sardegna di Intesa Sanpaolo: «La buona capacità competitiva dei distretti piemontesi ci porta a pensare che il ritmo di crescita si rafforzerà nel momento in cui l’incertezza internazionale, legata anche al fermo nel Canale di Suez, si attenuerà.

Tra l’altro, si è da poco chiarito il quadro incentivi legato a Transizione 5.0, e questo non può che essere uno stimolo per gli investimenti in chiave sostenibile, che potranno beneficiare di importanti crediti d’imposta. Intesa Sanpaolo ha agito in anticipo lanciando già a marzo il programma di finanziamenti “Il tuo futuro è la nostra impresa”, che mette a disposizione per il Piemonte 10 miliardi di euro proprio su Transizione 5.0 ed energia, sviluppo internazionale, digitale e cybersecurity, in stretta correlazione con gli obiettivi del PNRR. Il programma» conclude Cappellari «è un’opportunità anche per le piccole imprese, in particolare per quelle che sosteniamo attraverso le filiere: solo in Piemonte 86 per un totale di 4.400 aziende fornitrici».

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