Fatturati in crescita, progetti per il futuro
e 60 anni di successo

Lauretana. Il presidente Giovanni Vietti ripercorre il traguardo. Dal marchio che si è rinnovato, agli investimenti sulle linee produttive fino ai clienti vip

Il 2024 per Lauretana segna un nuovo anno di crescita. Malgrado una stagione avara che ha regalato poche settimane di caldo tra luglio e agosto, il fatturato toccherà i 60 milioni di euro e una crescita del 6/7 per cento, in linea con il trend che accompagna lo stabilimento di Graglia da decenni. Sei decenni per l’esattezza, quanti ne conta l’acqua più leggera d’Europa in questi giorni. Un traguardo che si consolida non solo nel prodotto ma pure nella capacità di guardare al futuro. Non per nulla, il caso Lauretana, quale global player biellese, era entrato all’Università di Torino nel corso di Economia aziendale e contabilità della laurea triennale di UniTo. Lo scorso anno era salito a bordo il marchio Vigezzo, un cospicuo investimento nell’area produttiva di Malesco, nel Verbano, con l’installazione di nuove linee produttive di imbottigliamento sia in vetro a rendere, sia in PET.

«In sessant’anni di cose se ne sono fatte tante» commenta il presidente Giovanni Vietti. «E il modo di lavorare è completamente cambiato a livello di impianti di produzione e di impegno

fisico. Ora è tutto fortemente automatizzato e il personale svolge prevalentemente un ruolo di sorveglianza, non tocca una cassetta o una bottiglia. E’ stata infatti eliminata la fatica ma in compenso è richiesta più specializzazione e professionalità. Per questo facciamo anche corsi di formazione interna perché, come in tutti i settori, non è facile reperire manodopera qualificata».

L’età media dei dipendenti, a prevalenza femminile, è intorno 45 anni. Chi entra nello stabilimento molto spesso esce a fine carriera e in qualche caso si incontrano due generazioni. Oggi gli addetti sono 82 (ognuno per i 60 anni ha ricevuto una mensilità aggiuntiva in busta paga), in crescita rispetto all’anno scorso. A questo organico vanno aggiunti una decina di addetti alla manutenzione degli impianti e gli autisti, risorse esterne che portano la forza lavoro a superare i 120 collaboratori.

«E’ in fase di ultimazione il collegamento fra i capannoni di Graglia» prosegue Vietti. «Operazione che si concluderà entro fine anno. La struttura produttiva e logistica di Lauretana, con questo ultimo passo, chiude il percorso di rinnovamento che comprende anche il nuovo magazzino di Occhieppo Inferiore, per un investimento totale di oltre 4 milioni di euro».

Arrivano a 130 milioni le bottiglie in PET, a 70 milioni quelle di vetro, vendute quest’anno. E c’è un progetto in fase di sperimentazione. «Stiamo testando l’acqua minerale in lattina da 33 cl che potrebbe decollare nel 2025» prosegue.«Tutto è riciclabile ovviamente, l’alluminio, il vetro e la plastica il cui riutilizzo è infinito e richiede molta meno energia del riciclo del vetro. Il problema è l’educazione degli utilizzatori e non ci stancheremo mai di sottolineare che la raccolta differenziata è un bene prezioso».

L’evoluzione del marchio, grazie a un restyling graduale, si può leggere tra le etichette. «La prima immagine è datata 1964, allora si usavano le lettere sovrapposte e alquanto elaborate, ora le linee sono più essenziali. Prima prevaleva il paesaggio oggi c’è solo un piccolo richiamo alla montagna e anche i colori sono diminuiti. All’epoca differenziavano l’acqua gassata da quella naturale mentre le bottiglie, solo di vetro all’epoca, erano verdi con un volume da 920 millilitri. Oggi siamo al litro e il tappo a corona non esiste più».

E nel 2000 il debutto della bottiglia disegnata da Pininfarina ha rivoluzionato l’interpretazione della ristorazione. «Ha 24 anni ed è ancora attualissima. Talvolta, per eventi speciali, l’etichetta viene personalizzata, come è successo per la nostra festa dei 60 anni a Venaria».

Lauretana sarà ancora in prima linea al Giro d’Italia per i prossimi due anni ma la sua vicinanza allo sport, dalla pallacanestro allo sci, non è mai mancata. L’azienda è a fianco del territorio, dell’amministrazione di Graglia e dello stesso Santuario e spesso finisce nel bicchiere di personalità dello spettacolo e degli influencer. «Le sorprese non mancano mai. Qualche volta sono i nostri distributori a raccontarci chi ordina stabilmente la nostra acqua, altre volte lo scopriamo sui social. Anche queste sono piccole soddisfazioni. Insomma non ci manca lo spirito per affrontare i prossimi 60 anni».

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